Economia
Intesa Sanpaolo, Messina fa cassa e vende il 5,7% di Bankitalia

Intesa Sanpaolo ha iniziato a ridurre il proprio impegno nel capitale di Banca d'Italia. L'istituto guidato da Carlo Messina ha infatti annunciato di aver firmato alcuni contratti preliminari per cedere al valore nominale (coincidente con il valore di carico che era stato gia' rivalutato nel 2014 in seguito al via libera da parte della Commissione Ue) una quota del 5,7% del capitale dell'Istituto di Palazzo Koch.
L'operazione, secondo quanto ha comunicato l'istituto di piazza San Carlo, avverra' per un controvalore di circa 430 milioni di euro e consente alla Ca' de Sass di ridurre il proprio peso azionario in Via Nazionale al 36,7%, dal 42,4% precedente che si era trovata a detenere in seguito alle progressive aggregazioni affrontate nell'arco degli ultimi decenni.
La partecipazione verra' ceduta ad alcuni enti tra cui figurano l'Enpam - vale a dire la Cassa di previdenza di medici chirurghi ed odontoiatri - Inarcassa (architetti e ingegneri), Cassa Forense (avvocati), Enpaia (addetti e impiegati in ambito agricolo) e Cassa Ragionieri, oltre che alla Banca del Piemonte. Quest'ultimo e' un piccolo istituto di credito piemontese che da quattro generazioni fa interamente capo - attraverso Confienza Partecipazioni Spa - alla famiglia Venesio.
Banca del Piemonte puo' contare su circa sessanta sportelli sparsi in Piemonte, quasi 500 dipendenti e oltre 70.000 clienti. La finalizzazione di ciascuna operazione (a ciascun soggetto e' stata ceduta una parte della partecipazione, ndr) e' subordinata all'esito positivo della verifica - da parte del Consiglio Superiore di Banca d'Italia - della sussistenza, in capo all'acquirente, dei necessari requisiti.
Gli altri soci di peso interessati dal decreto e, quindi, obbligati a scendere entro il 3% del capitale sono innanzitutto UniCredit (azionista col 22,1% in carico a 1,6 miliardi di euro) che avrebbe ceduto, secondo fonti finanziarie, il 3,2% della sua partecipazione per oltre 200 milioni di euro. Operazione in attesa delle autorizzazioni da parte della stessa Banca d'Italia. Oltre alla banca di Piazza Gae Aulenti vi sono anche Generali (6,3%), l'Inps (5%) e Carige (3,9%). Il socio piu' piccolo, invece, e' la Banca del Monte di Lucca con 2 azioni che valgono 50 mila euro. Prima di Intesa Sanpaolo a muoversi era stata Allianz che, sebbene detenesse soltanto una quota dell'1,3%, inferiore quindi al 3%, ha venduto lo scorso settembre alla Banca di Credito Cooperativo di Roma, a Banca Sella Holding, Banca Sistema ed Eurovita Assicurazioni.