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Economia
L'inflazione vola a +8.9%. Balzo del carrello della spesa: al top dal 1983

Inflazione, gli alimentari spingono in rialzo i prezzi: vola il carrello della spesa

Non si arresta la corsa dell'Inflazione: nel mese di settembre, secondo i dati Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). Il dato tendenziale è il più alto da novembre 1985.

L'ulteriore accelerazione dell'Inflazione su base tendenziale a settembre si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%) sia lavorati (da +10,4% a +11,7%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%).

Contribuiscono, in misura minore, anche i prezzi dei beni non durevoli (da +3,8% a +4,7%) e dei beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%). L'"Inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%. 

Inflazione al top, per fare la spesa una famiglia italiana "tipo" pagherà in media 665 euro in più all'anno 

"Per cibo e bevande, decollati dell'11,8%, una famiglia pagherà in media 665 euro in più su base annua. Una batosta che sale a 907 euro per una coppia con 2 figli, 819 per una coppia con 1 figlio. Nel caso delle coppie con 3 figli, poi, si ha una mazzata record di 1.084 euro nei dodici mesi".

Lo afferma l'Unione nazionale consumatori, secondo cui "un terremoto si sta abbattendo sulle famiglie, svuotando il loro conto in banca, visato che certo lo stipendio non puo' piu' bastare per arrivare a fine mese".

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, "urge un nuovo bonus per le famiglie, ma deve essere almeno il triplo rispetto ai 200 euro del governo Draghi, così da coprire quasi tutte le maggiori spese per mangiare e bere".

"Per quanto riguarda l'Inflazione nel suo complesso, il +8,9% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2956 euro su base annua, di cui 1211 per abitazione, elettricità e combustibili, 940 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 2738 euro. In media per una famiglia il rincaro è di 2.336 euro, 691 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 3321 euro, 1116 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona", conclude Dona.

Secondo Assoutenti, le famiglie italiane dovranno affrontare un vero e proprio "dramma d'autunno", con prezzi al dettaglio in forte ascesa e bollette alle stelle. "I prezzi hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi 40 anni, e le previsioni per i prossimi mesi sono addirittura peggiori, spiega il presidente Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

"I listini dei generi alimentari sono letteralmente esplosi, segnando a settembre una crescita del +11,8%: questo significa che una famiglia con due figli deve mettere in conto una maggiore spesa solo per il cibo pari a +883 euro su base annua (+657 euro la famiglia "tipo")", ha aggiunto. 

"Con questi numeri una consistente fetta di popolazione sara' spinta verso la soglia di povertà, e ci saranno ripercussioni immediate sul fronte dei consumi, ha proseguito Truzzi. "Una emergenza nazionale che il prossimo governo dovrò affrontare con urgenza , perchè i rischi economico-sociali sono elevatissimi e non C'è più un solo giorno da perdere", ha concluso. 

Federconsumatori: "Non riusciamo più ad assorbire l'incremento dei costi"

L'inflazione è all'8,9%, ma quella dei beni alimentari è addirittura peggiore, all'11,1%. E la grande distribuzione inizia a lanciare l'allarme: "Non riusciamo a reggere". “Il dato del carrello della spesa, che da giugno cresce più dell’indice generale dell’inflazione, fotografa il drammatico percorso che le aziende della Distribuzione hanno affrontato negli scorsi mesi a fronte dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia - commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. L’impegno a gradualizzare l’aumento dei prezzi al consumo, attraverso l’assorbimento di ampi margini di aumento dei listini, ha raggiunto un livello critico, non più sostenibile dalle imprese. Occorre infatti considerare che oggi la Distribuzione Moderna registra un’inflazione media all’acquisto del +15%, con un differenziale di quasi 4 punti percentuali rispetto ai prezzi registrati al consumo”.

“La situazione attuale è ulteriormente aggravata dall’impennata dei costi delle bollette di luce e gas. Le imprese si trovano a dover coprire costi dell’energia mediamente più che triplicati. Il Decreto Aiuti ter, che ha innalzato le soglie di credito d’imposta, è stato solo un piccolo passo avanti ma non è sufficiente a garantire la tenuta economica delle imprese nei prossimi mesi. Occorre un intervento urgente, già in fase di conversione del decreto legge, per introdurre nuove misure che vanno dall’innalzamento ulteriore del credito d’imposta, alla rateizzazione delle bollette, dalla possibilità di ammortamento dei costi energetici, alla copertura del periodo luglio-settembre e dei mesi successivi a dicembre 2022”.

“Un’ulteriore spinta inflazionistica, trainata dai maggiori costi dell’energia, rischia di aggravare una situazione già oggi pesante per i consumi. Entriamo infatti nel quarto trimestre dell’anno che grazie all’approssimarsi delle festività vale fino al 40% del fatturato annuale. La riduzione dei consumi sarebbe dannosa per la tenuta economica delle imprese e delle filiere produttive italiane di eccellenza”.

Udicon: "Le famiglie tagliano la qualità del cibo in tavola"

"A settembre nuova stangata sui beni alimentari che rincarano dell’11,1% a livelli che non si vedevano dal 1983. Le famiglie bruciano i risparmi per colpa dell’inflazione e hanno incominciato a comprare meno prodotti alimentari, rinunciando ad acquistare soprattutto beni come carne, pesce, latticini e insaccati. I dati sono davvero impietosi" - così in una nota il Presidente nazionale di Udicon (Unione Difesa Consumatori), Denis Nesci. 

"I consumatori sono spaventati dal peggioramento della situazione economica globale e corrono ai ripari selezionando prodotti più economici nel proprio carrello della spesa. Un calo di consumi preoccupante e un segnale significativo di come gli italiani stiano già affrontando psicologicamente una crisi che è solo alle porte" conclude Nesci.

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