L'Agcom non torna indietro e prima di prendere una decisione sulla partecipazione di Vivendi in Mediaset, congelata di circa due terzi delle quote a causa dell'intreccio con Tim, aspetta che si esprima il Tar. Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha proseguito l'esame della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea (nella quale i giudici si esprimevano a favore di Vivendi ritenendo illegittimo anche l'impedimento dell'accesso e il voto in assemblea ai francesi).
"Alla luce degli approfondimenti giuridici svolti, ha espresso l'avviso che, allo stato, non vi siano le condizioni per adottare decisioni di qualsivoglia natura in ordine alla delibera (con cui aveva congelato la quota, ndr) prima che sia intervenuta la pronuncia del Tar del Lazio".
Dopo aver chiesto, tra gli altri, il parere dell'Avvocatura di Stato, il Consiglio di Agcom "ha rilevato che la sentenza pregiudiziale pronunciata dalla Corte di Giustizia definisce una fase incidentale del processo pendente dinanzi al Tar del Lazio e si rivolge al giudice nazionale e non direttamente alle parti, per cui essa non pone un problema di esecuzione in senso tecnico".
Tutto rimandato dunque al 16 dicembre, giorno dell'udienza di merito sul ricorso di Vivendi. "Cio' che andra' eseguito - spiega l'Authority in una nota - e' invece la sentenza del Tar del Lazio, cui spetta dare attuazione alla pronuncia della Corte di Giustizia. Peraltro, rimane incerto quale potra' essere l'effetto conformativo della sentenza del giudice amministrativo".
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