Nomine, i Benetton puntano sullo 007. Massolo verso la presidenza di Atlantia
L'ex capo dei Servizi Segreti è vicino al prestigioso ruolo, lascerà Fincantieri. Scottano molte poltrone, sono 350 i posti da assegnare in tempi brevi
Nomine, Arcuri sarà sostituito in Invitalia. Fabrizio Palermo in pole
Il governo, oltre a dover fare i conti con l'emergenza della guerra in Ucraina e con il caro bollette, si deve occupare anche delle nomine per le partecipate di Stato. Nelle prossime settimane andranno in scadenza diverse cariche che dovranno essere sostituite. Il premier Draghi intende occuparsene, si tratta di 350 poltrone da assegnare, con decisioni importanti per il futuro del Paese da prendere. Chi sembra - si legge sul Fatto Quotidiano - già aver trovato la sua collocazione è Giampiero Massolo, l'ex capo dei Servizi Segreti pare sia già stato scelto dai Benetton, per diventare il nuovo presidente di Atlantia. È la holding che controlla Autostrade per l’Italia, Aeroporti di Roma, infrastrutture in tutto il mondo attraverso la spagnola Abertis. La nomina verrà formalizzata dall ’assemblea il 29 aprile. Non c’è la conferma ufficiale. Ma secondo informazioni di ambienti istituzionali Massolo ha già accettato le avance di Treviso. Lascerà la poltrona di presidente della Fincantieri.
Per l'attuale incarico di Massolo - prosegue il Fatto - sono molti in lista. Tra questi c'è anche Fabrizio Palermo, l’ex ad di Cdp mandato a casa da Draghi per insediare Dario Scannapieco. L’assemblea per le nomine è prevista entro il 20 maggio. Alla fine potrebbe arrivare un esterno, come avvenuto con Alfredo Altavilla a Ita. L’anno prossimo sarà anche in corsa per Leonardo al posto di Alessandro Profumo, sempre che il banchiere non salti in anticipo per l’affaire D’Alema-Colombia. Palermo potrebbe essere proposto anche per Invitalia, al posto di Domenico Arcuri, che dopo 15 anni non verrà rinnovato. In ribasso la candidatura dell’ad del Mediocredito centrale, Bernardo Mattarella, nipote di Sergio. La rielezione dello zio a presidente della Repubblica sconsiglia, per opportunità, la promozione di un familiare.