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Economia
Guerra Ucraina, Milano chiude a +3,6%. Mosca rimbalza del 20%. Crolla il gas

Borse europee in deciso rialzo dopo l'apertura di un canale di dialogo fra Russia e Ucraina 

La guerra tra Russia e Ucraina fa meno paura: nel secondo giorno di conflitto tornano gli acquisti sulle Borse europee che rimbalzano, recuperando parzialmente le perdite registrate alla vigilia, dopo l'ingresso delle forze armate russe a Kiev. Nonostante sul fronte militare l'offensiva russa continui, sui mercati si è registrata una certa distensione alla luce di sanzioni alla Russia meno pesanti del previsto e dell'apertura di Mosca a dei colloqui sull'Ucraina.

In particolare, a Piazza Affari il Ftse Mib è salito del 3,59%, a Parigi il Cac40 del 3,55% e a Francoforte il Dax40 del 3,66%, sulla scorta dei decisi rialzi dei titoli dei settori utility, banche e materie prime. Sul fronte sanzioni, in particolare, la Russia non è stata estromessa dal sistema Swift, usato per le transazioni finanziarie globali, e il settore energetico non e' stato duramente colpito. Anche se il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, in qualità di presidente Ecofin ha detto che il blocco da Swift della Russia resta sul tavolo come "arma nucleare finanziaria". 

L'allungo degli indici europei, partiti con la voglia di rimbalzo ma incerti in mattinata, è arrivato dopo l'apertura della Russia sulla possibiltà di colloqui: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riportato l'agenzia Interfax, ha detto che "in risposta alla proposta di Zelensky presidente dell'Ucraina, Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa composta da rappresentanti del ministero della Difesa, del ministero degli Esteri e dell'amministrazione presidenziale per colloqui con una delegazione ucraina". 

Tra i titoli, a Piazza Affari, sono state brillanti le performance di Enel (+5,77%), Prysmian (+5,49%) e Stellantis (+5,3%). Sul fronte dei cambi, l'euro riprende quota sul biglietto verde: si attesta a 1,1248 dollari (1,1193 in avvio e 1,1146 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 130,047 yen (129 e 128,61), mentre il dollaro-yen è pari a 115,617 (115,3 e 115,41). Ritraccia dai massimi il prezzo del greggio: il contratto consegna aprile sul Brent scivola del 2,12% a 96,98 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dell'1,76% a 91,17 dollari al barile.

Rimbalza la Borsa di Mosca dopo il panic selling scatenato dall'invasione dell'Ucraina

Rimbalza anche la Borsa di Mosca dopo il panic selling scatenato dall'invasione dell'Ucraina e dalla minaccia di durissime sanzioni da parte di Usa ed Europa: l'indice Moex, che ieri aveva perso il 33,3%, oggi ha recuperato parte delle perdite, salendo del 20% mentre l'indice Rts, ieri crollato del 38,3%, oggi è risalito del 26,1%.

Il recupero è stato agevolato dal fatto che le sanzioni, alla fine si sono rivelate meno dure del previsto, anche se grandi gruppi bancari come Sberbank (+16%) e Vtb (invariata), hanno perso nelle ultime sedute la metà del loro valore. Risale anche il rublo, in rialzo dell'1,6% sul dollaro a quota 82,9.

Rallenta la corsa dei prezzi del Gas: prezzi sotto 100 euro, -28,75%

Infine, rallenta anche la corsa dei prezzi del gas che, dopo avere fatto registrare un rialzo fino al 56% nella seduta precedente, si sono progressivamente sgonfiati, fino a scendere stabilmente sotto quota 100 euro al megawattora. Già nella mattinata i prezzi erano scesi sotto questa soglia, ma erano poi risaliti.

Al momento il contratto scadenza marzo scambiato ad Amsterdam passa di mano a 95,7 euro al megawattora, in ribasso del 28,75%. Mentre la tensione in Ucraina resta alta e l'esercito russo è ormai arrivato alla capitale Kiev, a calmare i mercati e' l'apertura di Mosca a inviare una delegazione a Minsk per intavolare colloqui con l'Ucraina. Kiev ha fatto sapere che considerera' la proposta russa. In calo del 3,25% anche i prezzi del gas scambiato negli Stati Uniti alla vigilia avevano fatto segnare rialzi attorno ai 5 punti. 

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