Laura Casarotto: "Ecco come cambia pelle Italia 1. E i canali 8-9..."
Il direttore di Italia 1 ad Affari: i nuovi format e serie tv, lo share, la concorrenza di Tv8 e Deejay Tv 9. Ecco l'intervista
Al via la serie tv cult negli Usa, Blindspot, e l'adventure dating Flight 616, ma non solo: Italia 1 vive una primavera piena di lanci e scommesse importanti. La seconda di Mediaset cerca nuove strade di sperimentazione sotto la guida di Laura Casarotto, in sella dal novembre 2014 e primo direttore donna di una rete generalista italiana.
Dallo sdoppiamento delle Iene, ai nuovi programmi, lo share al 7% nel target commerciale ("Siamo la terza rete italiana in quella fascia") sino alla concorrenza di Tv8 e Deejay Tv (i famosi canali 8 e 9 che hanno allargato il telecomando con risultati sin qui differenti)...
ECCO L'INTERVISTA AD AFFARI
Maggio tempo di primi bilanci in tv. Com’è andata la stagione di Italia 1?
“Primo bilancio… relativamente. Nel senso che noi ora iniziamo a correre. La prima parte della stagione è andata molto bene. Lo sdoppiamento delle Iene col cast rinnovato ha portato grande successo nelle due serate. E Migranti è andato molto bene. Ora inizia la seconda fase…”
E cosa proporrà?
“Arrivano un po’ di novità. L’esordio di Blindspot, quindi Flight 616 con Paola Barale. E a seguire Top DJ e Secrete Millionaire. Ci stiamo preparando all’ultimo tratto di corsa”.
Su che genere di programmi state puntando?
“Flight è una storia di ragazzi, raccontiamo il loro sogno, la voglia di viaggiare. Top DJ è un altro sogno, quello di diventare Dj in un contesto di altissima credibilità: è un progetto di seconda serata. Secret lavora su corde diverse, tipiche e nel dna della rete: è la storia di un milionario che si sveste i suoi panni e vive 10 giorni della sua vita in aree disagiate del territorio italiano. E’ un format di intrattenimento, ma anche un’occasione per raccontare un pezzo di realtà”.
Il menù di Italia 1 prosegue dunque il suo percorso su format e serie tv…
“La rete ha una storia di lunga serialità e americana, che piace molto al pubblico. E poi c’è tutta la parte di contenuto originale e di intrattenimento nelle sue varie declinazioni”.
Come sta cambiando la pelle di Italia 1?
“Stiamo cercando di investire tanto, di raccontarci, uscire, farci vedere. Abbiamo lanciato una quantità di titoli nuovi, a partire dalla primavera scorsa, che è stata impegnativa. Il passaggio è questo: far sentire la nostra voce e continuare a sperimentare sia nella creazione dei contenuti che nei linguaggi”
Lo share medio dice che Italia 1 è al 7% del target commerciale…
“Su quella fascia siamo la terza rete del panorama italiano. L’obiettivo è consolidare questa posizione nella classifica è il nostro obiettivo”.
Quanto si sta facendo sentire la concorrenza dei canali 8 e 9, che si sta insinuando sempre più l’offerta sul telecomando degli italiani?
“Si stanno insinuando e aspettiamo di vedere ancora i pezzi grossi. Per ora è un percorso che avviene piano piano, anche perché inventare una tv generalista è una bella scommessa. Italia 1 dalla sua ha la forza di essere nata e di vivere nel percepito delle persone come tv generalista”.
E’ vero che state pensando all’autoproduzione di fiction?
“E’ un sogno, non c’è nessun progetto. Ma è un sogno e un mio desiderio”.