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Esteri
Coronavirus,Italia-Vaticano senza mascherine. Per trovarle si guarda alla Cina

In Italia mancano ancora mascherine e 500 respiratori

"Il numero delle mascherine non è ancora sufficiente", queste le parole dell'assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera intervenuto ad Agorà. Anche questa dice  "è una corsa contro il tempo. C'è un progetto ambizioso di 500 posti in terapia intensiva, che però si realizza se la protezione civile riesce a mettere a disposizione 500 respiratori. C'è un problema di camici. Qualcosa arriva, qualcosa la recuperiamo noi. Purtroppo non a sufficienza ma stiamo lottando. Si tratta di una lotta che facciamo con determinazione e restando uniti".

Spiega l'assessore: "Per realizzare il progetto di un ospedale nei padiglioni della Fiera di Milano stiamo aspettando le garanzie della protezione civile sulla capacità di farci avere i materiali, i respiratori e anche un po' di personale. Ci vogliono 500 medici e 1200 infermieri." Aggiunge: "una bella notizia è che abbiamo aperto un avviso due giorni fa, e ieri c'erano già 151 tra infermieri e medici non specialisti che si erano già dati disponibili e oggi entreranno in servizio.

Walter Ricciardi, consulente del ministero della salute e componente del comitato esecutivo dell'Oms ha dichiarato: "Le mascherine purtroppo mancano in tutta Europa". "Il fatto è che nel passato la produzione di queste mascherine è stata delegata a paesi come la Cina, l'India, il Vietnam. L'Europa non le produceva quasi più, e adesso dobbiamo recuperare".

Mascherine esaurite anche in Vaticano

Anche in Vaticano l'emergenza coronavirus ha reso le mascherine oggetti introvabili. Davanti l'ingresso di Porta Sant'Anna infatti campeggia un cartello nel quale viene comunicato che "la Farmacia del Vaticano è sprovvista di mascherine". Nei giorni scorsi per arginare il rischio contagio, in osservanza delle norme delle autorità italiane, sono stati disposti gli ingressi contingentati in Farmacia e all'Annona, il market dove si fornisce chi vive in Città del Vaticano.

Il governo Italiano si rivolge alla Cina: donazioni ma anche accordi di priorità con le aziende 

Per ovviare alla mancanza di mascherine il governo italiano si rivolge alle autorità cinesi. Sebbene nelle notizie recenti si sia parlato di donazioni da parte della Cina, in questi ultimi giorni l'Italia sta anche acquistando dalla stessa alcuni macchinari urgentemente necessari alle terapie intensive.

"Siamo in contatto con aziende cinesi per i ventilatori polmonari: ho parlato con il ministro degli Esteri cinese che ha detto chiaramente che dirà alle proprie aziende che le richieste italiane hanno la priorità". Allo stesso tempo Pechino "ha detto alle proprie aziende di esportare due milioni di mascherine ordinarie in Italia". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenuto alla trasmissione Mattino Cinque, ha riassunto gli aiuti cinesi al nostro Paese per fronteggiare la crisi del Covid-19. Il ministro ha poi ricordato che la Cina ha inviato un gruppo di medici "che hanno affrontato il coronavirus a Wuhan" focolaio iniziale della pandemia. "Questi medici" ha sottolineato Di Maio "non sono venuti a insegnare il mestiere ai nostri medici, ma hanno informazioni pratiche preziosissime raccolte sul campo".

Coronavirus: dall'Inter 300mila mascherine alla Protezione Civile

Oltre agli acquisti e ai contatti tra i due governi, ci sono però anche realtà imprenditoriali e associative che stanno dando una mano in maniera spontanea. Un esempio? L'Inter e Suning International hanno deciso di donare al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile 300.000 mascherine ad uso medico e altri prodotti sanitari, tra cui indumenti protettivi e prodotti per la disinfezione, al fine di fronteggiare l'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus. "Continueremo e rafforzeremo il nostro contributo per sostenere l'Italia nella lotta contro l'emergenza" ha spiegato Steven Zhang, presidente dell'Inter e di Suning International

Molte anche le donazioni di mascherine, camici, ventilatori... da parte delle comunità cinesi

Nel frattempo a Milano, in Piemonte ma non solo, molte comunità cinesi stanno invece donando mascherine e materiali necessari alle terapie intensive. Uno degli ultimi casi a Cosenza, dove l'Associazione Imprenditori Cinesi della Calabria ha donato al comune 400 camici e 15.000 paia di guanti monouso per i volontari, i vigili urbani e i dipendenti. Lo ha reso noto il sindaco Mario Occhiuto che ringrazia per il gesto di generosità l'associazione di cui è presidente Wu Zhengbin. "La fornitura" dice Occhiuto "sarà molto utile ai volontari che già ci sono messi a disposizione delle persone svantaggiate per le consegne a domicilio, ma anche ai vigili urbani e ai dipendenti". Per la prossima settimana l'associazione farà arrivare dalla Cina anche una fornitura di mascherine di protezione dal Covid-19.

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