Esteri

Guerra, notte di missili su Lugansk e Kharkiv. Oms: colpiti 43 presidi medici

Mariupol è stata distrutta all'80%, almeno 350 mila persone sono rifugiate nei pochi palazzi rimasti in piedi

Guerra Russia Ucraina, Mariupol distrutta, 350mila persone bloccate

Nessuna tregua. La guerra in Ucraina continua, 22mo giorno di bombe e missili russi sulle principali città del Paese. Gli attacchi dell'esercito di Putin si sono concentrati questa notte su due città in particolare: Lugansk e Kharkiv. Secondo il governatore dell'Oblast di Lugansk, Serhiy Haidai, l'esercito russo sta cercando di prendere Rubizhne e continua a bombardare l'area. Haidai dice che i combattimenti sono in corso in tutta la regione. Lo riferisce il sito Kyiv Indipendent. Un vasto incendio ha colpito Kharkiv dopo i raid russi, i vigili del fuoco stanno cercando di fermare le fiamme che avvolgono i palazzi. Tre esplosioni forti si sono udite questa mattina a Leopoli. Forse è stato colpito l'aeroporto. Lo riferisce Sky-Tg24.

La Russia ha attaccato i presidi medici 43 volte da quando è iniziata la guerra. Lo ha denunciato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adan Gebreesus, nel suo intervento alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla guerra della Russia in Ucraina. Lo riferisce il sito Kyiv Indipendent. Il direttore dell'Oms ha sottolineato che gli attacchi alle strutture mediche violano le leggi umanitarie internazionali.

Mariupol viene colpita ogni giorno da 50 a 100 proiettili di artiglieria, secondo il consiglio della città ucraina assediata. Lo riferisce il sito della Cnn. "La città è sotto blocco da sedici giorni, più di 350.000 residenti di Mariupol continuano a nascondersi in rifugi e scantinati. "Circa l'80% del patrimonio immobiliare della città è stato colpito, di cui quasi il 30% non può essere ripristinato".

Leggi anche: 

Ucraina, Cacciari: "Siamo vicini alla terza guerra mondiale (nucleare)"

Putin-Zelensky: guerra doppiamente impari

Intesa, Messina strappa a Sella il Ceo di Hype: Valitutti a capo di Isybank

Denise Pipitone, stallo sulla Commissione d'inchiesta parlamentare