Libia, torna la paura: oltre cento morti per la guerra tra milizie. Italiani in fuga - Affaritaliani.it

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Libia, torna la paura: oltre cento morti per la guerra tra milizie. Italiani in fuga

Ancora violenze dopo l’uccisione di Al-Kikli

di Redazione Esteri

Libia, oltre cento morti per gli scontri in strada. Si rischia una nuova guerra

La Libia è di nuovo nel caos, guerriglia tra le strade di Tripoli e appelli ai cittadini a restare a casa. Quest’ultima ondata di violenze ha origine lunedì sera con l’assassinio di Abdulghani Al-Kikli, noto come Ghaniwa e comandante dell’Apparato di Supporto e Stabilità che contribuisce alla forza militare della capitale. Suo nipote, il 32enne Saif, pochi giorni fa - riporta Il Corriere della Sera - con un gruppo di uomini armati aveva fatto irruzione nelle due maggiori compagnie telefoniche nazionali per impadronirsi dei guadagni. Le altre milizie non hanno gradito, ne è scaturito un diverbio. Risultato: tre colpi di pistola in faccia a Al-Kikli. Puro stile libico, la legge del più forte.

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La Farnesina lavora per riportare in patria gli italiani che faranno richiesta. Si pensa a dei voli con partenza da Misurata, visto che l'aeroporto di Tripoli è stato chiuso. I media e i social locali affermavano ieri sera che in meno di 24 ore i morti sono stati "ben oltre cento", con un numero più alto di feriti. "Ai tempi della rivoluzione almeno c’era qualche speranza di cambiamento, oggi non sappiamo", spiega Ahmed, uno scrittore quarantenne che racconta di strade vuote, ospedali in allarme, posti di blocco volanti per le strade, gente armata che ferma e perquisisce disordinatamente. Il caos violento della Libia priva di vera autorità centrale da 14 anni. Il premier Abdulhamd Dbeibeh (al governo dal 2021) a metà giornata annuncia una tregua e la fine degli scontri, ma pochi gli credono.

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