Pyongyang: la Cia ha cercato di uccidere Kim
La Cia ed i servizi di intelligence sudcoreani hanno cercato di assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un con una sostanza biochimica
La Cia ed i servizi di intelligence sudcoreani hanno cercato di assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un con una sostanza biochimica. Lo denuncia un comunicato del ministero per la Sicurezza di Stato, citato dai media, in cui si afferma che gli 007 dei due paesi hanno "ordito un feroce complotto" che comprende l'uso di non meglio precisate "sostanze biochimiche" per assassinare il leader nordcoreano durante eventi tenuti a Pyongyang.
La preparazione del presunto attentato risalirebbe in particolare al mese scorso. La nota del ministero afferma in particolare che la Cia avrebbe reclutato un cittadino nordcoreano nell'estremo oriente russo nel 2014 e lo avrebbe addestrato per assassinare Kim Jong-un durante la sua partecipazione a eventi pubblici il 15 aprile, nell'ambito delle celebrazioni per il 105esimo anniversario della nascita del leader fondatore Kim Il Sung. L'agenzia di stampa statale nordcoreana riferisce inoltre che la spia, di cui viene fornito il cognome Kim, residente a Pyongyang, avrebbe ricevuto equipaggiamento, denaro e istruzioni per compiere l'omicidio. "Attacchi terroristici in stile coreano cominceranno da questo momento per spazzare via le organizzazioni di intelligence produttrici di complotti degli imperialisti Usa e la cricca fantoccio", ha minacciato quindi Pyongyang.
Secondo il regime, il luogo prescelto per l'attentato sarebbe stato il Palazzo del Sole di Kumsusan, a est della capitale, conosciuto anche come mausoleo di Kumsusan, dove sono custodite le salme di Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un e Grande leader eterno della Corea del Nord, e del figlio Kim Jong-il, padre dell'attuale capo del regime. Tornato stabilmente in Corea del Nord nel 2016, l'uomo prescelto come esecutore, avrebbe ricevuto indicazioni per poter accedere ai luoghi delle celebrazioni e avrebbe ottenuto altri soldi per introdurre nel paese tutto l'occorrente, comprese apparecchiature satellitari, e per "pagare dei complici".
In tutto, all'uomo, che avrebbe avuto ripetuti contatti con l'intelligence sudcoreana, sarebbero stati dati circa 740.000 dollari. Le autorità di Pyongyang, che non forniscono dettagli su come sia stato possibile scoprire il complotto, né sul destino dell'agente Kim, avrebbero individuato anche un complice, Xu Guanghai (nome apparentemente cinese) della Qingdao Nazca Trade Co. L'azienda di prodotti chimici risulta nei registri come nata il 7 marzo scorso, e il nome di Xu Guanghai compare come suo rappresentante legale.