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Esteri
Ucraina, lettera a Zelensky: ma lei che cosa ha fatto per evitare la guerra?

Guerra Russia-Ucraina, lettera aperta al presidente Volodymyr Zelensky in vista dell'intervento al Parlamento italiano

Egregio Presidente, nell’esprimere vicinanza al popolo ucraino per le immani sofferenze a cui è sottoposto da una imbarazzante (imbarazzante per tutti!) quanto crudele guerra, con estrema fiducia attendiamo da Lei finalmente parole di estrema chiarezza ad una determinante domanda: che cosa ha fatto Lei, nei tre anni di governo del popolo ucraino, per evitare la guerra?

Non servirà altro: l’Italia ha già dimostrato di essere vicina all’Ucraina (tanto da meritarsi la reprimenda russa) e al popolo ucraino (mai come in questa guerra si è voluto distinguere i popoli dai loro governanti) da non meritare nessuna arringa inutile, nessuna irriverente lezione sulla resistenza, nessun insulto sull’indifferenza o sulla sottovalutazione del dramma ucraino.

Eviti, per cortesia, la riproposizione di pedanti quanto irreali richieste: capiamo la sua difficoltà, ma continuare ad invocare la no fly zone significa una chiara perdita di lucidità, di ragionevolezza e di contatto con la realtà. Non spinga il mondo in una terza guerra mondiale ma, ad onore dei tanti caduti, delle vittime civili, della distruzione seminata barbaramente, spieghi al mondo cosa lei ed il suo governo avete fatto -dall’aprile 2019- per trovare un accordo con Mosca.

Molti punti a cui stanno lavorando le delegazioni russa ed ucraina per una possibile intesa sul cessate il fuoco - uno su tutti la neutralità dell’Ucraina con la rinuncia all’entrata nella NATO - costituivano il tema del contendere nel 2014. Perché, quindi, tutto ciò non poteva costituire una base di accordo (forse allora meno penalizzante per l'Ucraina) già nel 2019, 2020, 2021? Il mondo, Presidente Zelensky, vuol sapere questo.

Perché delle due l’una: o certe questioni erano irricevibili e lo continuano ad essere, oppure tutti quei morti potevano essere evitati: caduti inutili con responsabilità atroci! Nel momento in cui (e la cosa viene ripetuta ormai da giorni) Lei chiama il sig. Putin ad un tavolo per siglare una pace duratura, invocare l’arrivo di nuove armi appare bizzarro (per usare un eufemismo) persino strumentale. Vede, Presidente, la credibilità invoca ragionevolezza, coerenza ed un pizzico di umiltà.

È quello che le chiede tutto il mondo. Non gridi, non si stracci le vesti: tutti sappiamo le nefandezze di una guerra sporca, inumana e stupida come tutte le guerre. La demagogia ha superato ogni limite: adesso serve solo la pace. Subito! Ma serve anche di sapere, e lo vorremmo sentire dalle sue parole, perché tutto questo pandemonio (di cui sicuramente la Russia porta un’immane responsabilità) non poteva essere evitato.

 

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