Esteri
Ucraina, Zelensky inasprisce le pene ai disertori. E i soldati protestano
Chi disobbedisce ai comandanti rischia dai cinque agli otto anni di reclusione
Gli ucraini protestano ma Zelensky tira dritto: pene più severe per disertori e "dubbiosi" degli ordini
"Kiev ha inasprito le pene per i suoi soldati: condanne più severe contro i disertori, azzerata la soglia di tolleranza verso negligenze e inosservanza degli ordini". Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano, che spiega come "la nuova legge adottata dal governo di guerra punisce rigidamente chi trasgredisce, ma, per alcuni attivisti ucraini, viola potenzialmente i diritti umani di tutto il personale militare". Come spiega il Fatto Quotidiano, "il 13 dicembre scorso, 25 mila ucraini hanno firmato per tentare di bloccare l’emenda - mento giudicato troppo repressivo verso i soldati gialloblu".
Da Zelensky, invece del veto, gli attivisti hanno ottenuto una risposta scritta, consultabile sul sito del governo: la vittoria finale contro Mosca necessita dell ’adesione alla disciplina, “chiave della capacità combattiva delle unità militari”; per questo il presidente ha deciso di firmare la legge il 25 gennaio scorso. Come spiega il Fatto Quotidiano: "Con questa modifica del codice penale, adesso un disertore o chi – senza valido motivo – non risponde alla chiamata alle armi in tempo, verrà punito con dieci anni di carcere; chi disobbedisce ai comandanti rischia dai cinque agli otto anni di reclusione (e non più sette come in precedenza). Misfatti minori –come l’uso di alcolici o altre violazioni – o più critici, come dubitare degli ordini impartiti dai gradi superiori, possono costare la cella e non più solo richiami o taglio salariale".
Tanto che ci sarebbero state anche proteste e diffusi malumori all'interno dell'esercito ucraino.