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Greenwashing, il Tribunale di Gorizia punisce Miko per pubblicità ingannevole

Greenwashing, il Tribunale di Gorizia non ha dubbi: Miko è il primo caso ufficiale di "ecologismo di facciata" in Italia

Se ne sentiva parlare già da un po’, ma in Italia non si era ancora visto niente di simile. Siamo di fronte al primo caso ufficiale di “greenwashing”. Di fatto, il Tribunale di Gorizia ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dalla società milanese Alcantara nei confronti della friulana Miko per pratiche, appunto, di “ecologia di facciata”.

Nel dettaglio, Alcantara ha ottenuto che alla rivale venisse vietato l’utilizzo di diverse definizioni “sostenibili” relative al proprio prodotto “Dinamica”. Nella sentenza, già attuata e che prevede anche la sua pubblicazione sul sito dell'azienda e l'invio ai clienti, si legge che le “dichiarazioni ambientali ‘verdi’ devono essere chiare, veritiere, accurate e non fuorvianti, basate su dati scientifici presentati in modo comprensibile”.

Alcantara, assistita dall'avvocato Gianluca De Cristofaro, come scrive il Messaggero, ha ottenuto un'ordinanza cautelare, dunque, sul cosiddetto ecologismo di facciata. Anche se si tratta del primo grado di giudizio (i termini per il ricorso scadono oggi), questa è la prima sentenza di questo tipo in Italia e fra le prime in Europa. Secondo Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet, associazione impegnata per una “transizione ecologica reale e non di facciata”, “l’iniziativa realizzata con Alcantara può diventare una prima, fondamentale case history che in tema di greenwashing può essere caso di giurisprudenza”.

Nello specifico, il Tribunale di Gorizia ha ordinato a Miko di non impiegare più definizioni come “prima microfibra sostenibile e riciclabile”, “100% riciclabile”, “riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2 dell’80%”, “amica dell’ambiente”, “scelta naturale” e “microfibra ecologica”. Pertanto, oltre a pene pecuniarie e altre sanzioni, Miko dovrà interrompere qualsiasi campagna promozionale che includa tali slogan.

Ormai, la sensibilità ambientale dei consumatori è aumentata tanto che uno studio dell'agenzia di consulenza strategica americana McKinsey ha rivelato che il 70% degli intervistati sia disposto a pagare di più per prodotti eco-friendly. Anche per questo, il Tribunale non ha ammesso che i messaggi pubblicitari generici creino “nel consumatore un’immagine green dell’azienda senza peraltro dar conto effettivamente di quali siano le politiche aziendali che consentono un maggior rispetto dell’ambiente”. Nel caso specifico, l'ordinanza precisa che “alcuni concetti riportati trovano smentita nella stessa composizione e derivazione del materiale”.

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