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Piano urbanistico 4.0: per salvare il territorio serve snellire la burocrazia

La pianificazione urbanistica del territorio è fondamentale per consentirne uno sviluppo economico armonico, rispettoso in primis delle esigenze dell’uomo e poi della salvaguardia di tutto quello che la storia ci ha consegnato. La legislazione vigente fa principalmente riferimento al DM 1444/68 che è vecchio di oltre 50 anni ed ha avuto un ruolo fondamentale negli anni della crescita espansiva dei paesi e delle città italiane.

Con il DM 1444/68 del 2 aprile 1968 il Ministro per i Lavori Pubblici, di concerto con il Ministro dell’Interno, vista la Lg.1150/42 e la Lg.765/67 “ha ritenuto necessario definire per zone territoriali omogenee, limiti inderogabili di densità edilizia e di distanze ai fini della formazione degli strumenti urbanistici". Quel DM nasceva come “norma urbanistica” ma poi è diventato “principio di legislazione civilistica”; ha una forte impostazione “quantitativa e limitativa” figlia degli anni in cui era predominante la cultura dello spingere le città verso una crescita espansiva. È evidente, pertanto, una forte contraddizione nei termini rispetto alle esigenze attuali di regolazione dello sviluppo urbano moderno, improntato su principi di riduzione del consumo di suolo e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.

Vi è poi il continuo legiferare dello Stato per tentare di semplificare e delle regioni in materia urbanistica e di salvaguardia del territorio che rendono tortuoso, complesso e quindi lunghissimo il percorso per l’approvazione del PUG, che comunque deve rispettare il DM 1444/68.

Viviamo un mondo globale informatizzato e lo sviluppo economico, il welfare e le esigenze abitative cambiano in maniera repentina; non è pensabile rimanere ancorati a vecchi retaggi legislativi e culturali e spesso quando si arriva alla approvazione del PUG, magari dopo 10 anni, è già vecchio.

Serve con urgenza una nuova Legge che recepisca le attuali esigenze, faccia sintesi delle richieste dei vari attori e, scevra da ideologie, apra al PUG 4.0, con un percorso di approvazione al massimo di un anno e con messe a punto (varianti) anche semestrali, necessarie al variare delle esigenze, vedi quello che sarà il mondo post-pandemia covid19.

È indifferibile adottare una zonizzazione del territorio comunale più semplice e intellegibile lasciando all’interno del territorio urbanizzato l’indifferenza di destinazione.

Servono nuove modalità di adempimento agli obblighi di dotazione territoriale relativamente alla cessione delle aree e monetizzazione con possibilità di assicurare servizi anche all’interno degli immobili recuperati e vincolo di destinazione delle somme versate per il comparto di intervento.

Non si può pensare di recuperare un patrimonio immobiliare con secoli di storia senza una nuova regolamentazione delle distanze da rispettare.

Pensare al PUG 4.0 significa avere nuova disciplina urbanistica digitalizzata nei suoi processi, semplice e intuitiva con relative procedure da velocizzare, semplificare e reingegnerizzare!

L’istituzione dell’Ufficio di Piano è finalizzata a definire quanto prima una Legislazione Urbanistica Innovativa e Digitalizzata, per aiutare i 7903 comuni Italiani a dotarsi del PUG 4.0 da pubblicare poi su un unico sito web governativo con l’indicazione di tutti i comuni su cui cliccare ed aprire il singolo PUG 4.0 di appartenenza. Bello sarebbe un Ufficio di Piano con una struttura snella composta da 50 giovani professionisti provenienti, in maniera omogenea, da tutto il territorio italiano, selezionati per capacità e voglia di fare qualcosa per la loro nazione, magari coordinati da una giovane Architetta ed un giovane Ingegnere. Proviamoci Ministra @Paola De Micheli. Progettare l’Italia post-crisi pandemica è possibile, facciamolo insieme adesso! #insiemevaliamodipiù

*Amministratore Consorzio Stabile Build scarl

Responsabile Istituzionale Ucsi (Unione Consorzi Stabili Italiani)

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    piano urbanistico 4.0pug 4.0territoriopiano urbanistico generaleburocrazia





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