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Falcone e la cultura della prova: il metodo del giovane giudice nella sua tesi
Il motore della riflessione è dato dallo studio della «natura del processo amministrativo» che si evince dalla costruzione deirapporti tra le parti e il giudice edèsottesa a tutta la dinamica del giudizio. La
La Treccani pubblica "L’istruzione probatoria nel diritto amministrativo", a cura di Gaetano Armao: è la tesi di Giovanni Falcone per la sua laurea in Legge conseguita con lode il 21/6 1961 a Palermo. Ecco un estratto dell’introduzione di Marta Cartabia. |
prospettiva nella quale viene condotta la disamina processualisticaèquella dei principi generali dell’ordinamento relativi airapporti tra individui e autorità. (...) Di qui l’ampio respiro delle considerazioni che sorreggono la tesi, l’originalità delle sue valutazioni e l’attualità delle sue riflessioni, in molti aspetti anticipatrici di sviluppi che verranno accolti nell’ordinamento positivo molto più tardi. (...) Del metodo, così come di altre innovative considerazioni, Falcone è tributario nei confronti dello studioso veneziano Feliciano Benvenuti, che qualche anno prima, nel 1953, aveva pubblicato un fondamentale lavoro monografico intitolato proprio a L’istruzione nel processo amministrativo.
L’intuizione metodologica essenziale che Falcone accoglie dal pensiero di Benvenuti è bene espressa dalla considerazione che «il processo riproduce nel suo microcosmo quel rapporto tra Statoeindividui che hanno la loro fondamentale definizione in quel macrocosmo che è l’ordinamento giuridico pubblico». Agli occhi del giovane giurista, dunque, il processo è anzitutto specchio deirapporti tra società e autorità, tra cittadini e istituzioni, così come sono delineati nell’ordinamento pubblico generale. (...) La tesi di Giovanni Falcone si può a pieno titolo iscrivere al movimento di pensiero nato dalla feconda intuizione di rivisitare le modalità di azione dei pubblici poteri, nonché le garanzie dei cittadini di fronte ad essi, alla luce dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico, a partire da quelli sanciti dal testo costituzionale. Sebbene la parola «costituzione» non compaia mai esplicitamente nel testo, sì può senza enfasi affermare che l’impostazione della tesi di Giovanni Falcone è di impronta squisitamente costituzionalistica.