In libreria e nei principali store online, "Il pavone di porcellana", primo romanzo di Fabio Florindi. Edito da Arcadia Edizioni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:02

In libreria e nei principali store online, "Il pavone di porcellana", primo romanzo di Fabio Florindi. Edito da Arcadia Edizioni

Il linguaggio del libro fa della linearità il suo punto di forza, evitando il virtuosismo retorico, ed è capace di suscitare immagini

di Filippo Santi

In libreria e nei principali store online, Il pavone di porcellana, primo romanzo di Fabio Florindi, edito da Arcadia Edizioni

Il frastuono di una folla in festa e due giovani che si stringono. L’incipit de Il pavone di porcellana, romanzo d’esordio di Fabio Florindi, edito da Arcadia Edizioni, ribalta immediatamente l’anticipazione del lettore: non è un inizio trionfale, ma la paradossale premessa di un microcosmo pronto a finire in frantumi.

Il libro, che cavalca la fiction rimanendo ancorato alla realtà, è tratto da una storia vera: il naufragio del Loch Ard, veliero partito da Londra nel 1878 e diretto in Australia. Al centro del racconto lo spazio è occupato dai sentimenti che i due giovani protagonisti, il mozzo Tom Pearce e l’aristocratica Eva Carmichael, sviluppano l’uno per l’altra; sullo sfondo, invece, emergono invece le vicissitudini di vari personaggi attorno a un pavone di porcellana, l’oggetto più prezioso a bordo del veliero.

L’universo emotivo di Tom ed Eva è più suggerito che dichiarato, nel tentativo di lasciare spazio all’interpretazione dei dettagli: il romanzo è costruito attorno alla sottrazione e all’inespresso. Quelli di Tom ed Eva sono infatti due mondi incomunicabili, nonostante i due giovani si sforzino al massimo delle loro capacità di abbattere queste barriere dure come granito.

Il pavone di porcellana diventa dunque simbolo della fragilità che racchiude una bellezza che sopravvive alla tempesta, la memoria che resiste alla distruzione. Diventa un filo segreto che lega le persone allo scorrere del tempo, un ponte tra la realtà documentata e la storia immaginata.

Una lettura che lavora sulle sfumature, sulle attese, e sulle cose. Il linguaggio del libro fa della linearità il suo punto di forza, evitando il virtuosismo retorico, ed è capace di suscitare immagini. Ad arricchire il libro un’appendice con documenti storici e informazioni biografiche in merito ai protagonisti della vicenda.

Quarta di copertina – Il Pavone di Porcella

Una nave in viaggio verso un mondo nuovo. Un amore che sfida il tempo e le convenzioni. Un oggetto fragile, eppure indistruttibile, come i ricordi che sopravvivono alle tempeste. Ispirato a una storia vera, il romanzo racconta il destino incrociato di due giovani e di un pavone di porcellana a bordo del veliero Loch Ard, in rotta verso l’Australia del 1878. Tra le onde dell’oceano e silenzi più eloquenti delle parole, si snoda un racconto di attese, scelte mancate e desideri taciuti.

Con una scrittura limpida e intensa, capace di trasformare ogni scena in un’immagine vivida, l’autore ci guida in una vicenda che mescola realtà e immaginazione, storia e sentimento. Un romanzo delicato e potente, che parla di ciò che rimane — a galla, sul fondo del mare, o nel cuore di chi resta.

Il romanzo è impreziosito da un’appendice che descrive brevemente alcuni documenti relativi al naufragio del Loch Ard e delle informazioni storiche sui protagonisti della vicenda.