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Cacciari cita Affari: “Dati Aifa contraddittori, su vaccini nessuna chiarezza”

Otto e mezzo di Lilli Gruber è tornato in onda lunedì e ci ha già regalato delle puntate scoppiettanti, come quella trasmessa ieri, mercoledì 15 settembre. Gli ospiti della conduttrice erano Vittoria Colizza, Stefano Feltri, Luca Telese e Massimo Cacciari.

Il tema della serata era il Green Pass, argomento attualissimo per via dell’obbligo imposto dal Governo ai lavoratori, in vigore dal 15 ottobre per i settori pubblico e privato. Interrogato nel merito, il filosofo si è detto contrario a causa della disinformazione che serpeggia attorno ai vaccini. “Ma l’obbligo non riguarda i vaccini” replica Gruber “riguarda solo il Green Pass per entrare al lavoro”.

“Ma l’obbligo di Green Pass comporta l’obbligo di vaccino” incalza Cacciari “altrimenti bisogna vivere di fianco a una struttura che ti tamponi ogni 2 giorni. Quindi di fatto è un obbligo, e va bene, almeno si assumono la responsabilità dei farmaci che ci iniettano e delle conseguenze”. 

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“La nostra Costituzione” continua il professore “dice che l’obbligo di sottoporsi a trattamenti sanitari deve salvaguardare la dignità della persona che, cioè, deve essere perfettamente informata su ciò che le viene somministrato, e noi non lo siamo, vengono continuamente diffusi dati contrastanti”. 

A questo proposito, Cacciari cita “l’intervista del presidente dell’Aifa ad Affaritaliani che ammette l’incongruenza dei propri stessi dati di agosto” (si può ascoltare l’intervento nel video qui sotto e leggere l’articolo sui dati Aifa cliccando qui). 

“Io mi sono informato dei rischi che correvo e mi sono liberamente vaccinato” conclude il filosofo. “Ma il nostro governo non è autorevole perché non ha reso possibile il consenso informato per tutti”. 
 

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