Auto elettriche in crescita nel 2025: +29,7% nei primi 6 mesi, ma pesa l'attesa per i nuovi incentivi ISEE - Affaritaliani.it

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Auto elettriche in crescita nel 2025: +29,7% nei primi 6 mesi, ma pesa l'attesa per i nuovi incentivi ISEE

Crescono le immatricolazioni di auto elettriche in Italia nel primo semestre 2025. Ma l’attesa per gli incentivi rischia di rallentare il mercato

Redazione Motori

Nel primo semestre del 2025, l’Italia sembra finalmente abbozzare una traiettoria di crescita nel mercato delle auto elettriche.

I numeri parlano chiaro: con 44.774 immatricolazioni nei primi sei mesi dell’anno, le vetture full electric segnano un balzo del 29,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una spinta che porta la quota di mercato al 5,2%, in aumento rispetto al 3,9% registrato dodici mesi prima. Un progresso rilevante, che segna un passaggio importante nel percorso di transizione ecologica del comparto automobilistico italiano, ancora in ritardo rispetto ai principali Paesi europei.

Tuttavia, il quadro è più complesso di quanto le cifre in superficie possano suggerire. Se è vero che il semestre si chiude con un bilancio positivo per le auto elettriche, è altrettanto vero che giugno ha fatto registrare un inatteso stop: 7.974 immatricolazioni, in calo del 39,8% rispetto a giugno 2024. Un dato che, a prima vista, sembrerebbe contraddire la tendenza generale, ma che in realtà ha una spiegazione precisa. Un anno fa, proprio a giugno, l’attivazione dell’Ecobonus aveva innescato un picco improvviso di ordini e consegne, generando una concentrazione anomala delle immatricolazioni. Oltre il 20% dell’intero mercato BEV del 2024 si era infatti concentrato in quel solo mese.

A rendere più articolato il contesto attuale è anche l’“effetto attesa” generato dall’annuncio dei nuovi incentivi all’acquisto, legati questa volta al parametro ISEE. Una misura pensata per promuovere un accesso più equo alla mobilità elettrica, che però tarda ad entrare operativamente in vigore. Il risultato? Una parte significativa dei consumatori preferisce aspettare chiarimenti e certezze prima di finalizzare l’acquisto, con un conseguente rallentamento nella raccolta ordini. Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, lo definisce senza giri di parole: “Un segnale incoraggiante, ma che racconta solo una parte della storia”.

“L’Italia – aggiunge – sta mostrando segnali positivi nel segmento BEV, ma serve prevedibilità. L’attesa per i nuovi incentivi, se non gestita con chiarezza, rischia di indebolire la fiducia dei cittadini e rallentare il processo di elettrificazione, proprio quando i mercati esteri stanno accelerando”. Uno sguardo ai dati europei, aggiornati a maggio 2025, mostra infatti una distanza ancora ampia tra il nostro Paese e il resto del continente: Francia al 15,7% di quota elettrica, Germania al 18,1%, Spagna all’8,1%, Regno Unito al 21,8%, Belgio al 32,6% e Olanda al 34,7%. In Italia, nello stesso mese, si è fermi al 5,2%.

Cosa manca, dunque, per colmare questo divario? Secondo Pressi, “serve un’accelerazione sull’iter attuativo dei nuovi fondi. Chiarezza sulla platea dei beneficiari, regole certe e accesso tempestivo alle risorse: questi sono gli elementi chiave per garantire continuità al mercato, senza incertezze che rischiano di allontanare chi vorrebbe acquistare un’auto elettrica ma non si sente ancora tutelato”. Un invito, in sostanza, a trasformare le buone intenzioni normative in strumenti concreti e operativi.

Mentre il mercato delle auto elettriche cerca equilibrio tra crescita e incertezze, un dato positivo arriva dal segmento dei veicoli commerciali leggeri. A giugno 2025 sono stati immatricolati 1.437 furgoni elettrici, con un incremento del 261,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il dato semestrale è ancora più robusto: +124,6%, con 4.260 unità immatricolate nei primi sei mesi. Un risultato che mostra come la logistica, spinta dall’e-commerce e dalle esigenze dell’ultimo miglio, stia diventando terreno fertile per l’elettrificazione.

“La presenza sul mercato di mezzi sempre più performanti e competitivi – commenta ancora Pressi – sta facendo la differenza anche in questo settore. È fondamentale che le amministrazioni locali guardino con attenzione ai veicoli commerciali elettrici, perché il loro impatto urbano è significativo e le potenzialità di riduzione delle emissioni sono concrete e immediate”.

Resta il fatto che, nonostante la buona crescita a livello semestrale, l’Italia nel complesso mostra ancora una certa fragilità sul fronte dell’automotive. Il dato aggregato delle immatricolazioni di giugno 2025 – considerando tutte le motorizzazioni – segna un calo del 17,4%, con 132.721 unità. E l’intero primo semestre registra una flessione del 3,6%, con 858.354 veicoli venduti. Un segnale che riflette non solo le dinamiche legate alla transizione ecologica, ma anche l’incertezza economica generale e le difficoltà di pianificazione degli acquisti da parte delle famiglie.

In questo contesto, l’auto elettrica continua a rappresentare una sfida e un’opportunità. La sfida è quella di rendere questa tecnologia realmente accessibile, attraverso incentivi mirati, infrastrutture capillari e una narrazione più concreta, lontana dai proclami. L’opportunità è invece tutta in quel futuro a zero emissioni che l’Europa ha messo nel mirino e che l’Italia può ancora centrare, a patto di non perdere altro tempo.