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Roma, 29 set. (Adnkronos) - “L’acceso scontro sulle nomine del Consiglio d'amministrazione che frenano la nascita della Newco Alitalia dimostra quanto il governo sia interessato solo alle poltrone più che al bene del Paese. Preoccupata dallo stallo già nei giorni scorsi avevo presentato un’interpellanza urgente al governo per chiedere di accelerare con la firma del decreto ministeriale. Apprendiamo da fonti stampa che il ritardo è solo dovuto alla necessità di spartirsi le nomine, mentre gli italiani rischiano di rimetterci altre centinaia di milioni in più per far continuare a volare la ‘vecchia’ compagnia. L’Amministrazione straordinaria di Alitalia, infatti, non sarà in grado di continuare ad assicurare i servizi svolti dalle società ancora a lungo e non vorremmo sia poi necessario dover ricorrere ad un ulteriore finanziamento pubblico”. Lo dichiara in una nota Federica Zanella, deputata di Forza Italia che ha presentato un’interpellanza al governo proprio per chiedere i motivi per cui non si fosse già proceduto alla firma del decreto di costituzione della newco Alitalia. “Tale situazione, inoltre, è aggravata da una gestione quantomeno rivedibile del commissario straordinario, l’avvocato Leogrande, che ne ha raddoppiato le perdite e che aspettiamo presto a renderne conto in audizione presso la commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, considerando che sinora si è reso indisponibile. Il governo continua a perdere tempo prezioso visto che il decreto avrebbe dovuto essere firmato già settimane fa, considerando oltretutto che i vertici, il presidente Francesco Caio e l'ad Fabio Lazzerini sono stati designati dal governo il 29 giugno scorso. Lo stesso decreto, inoltre, in sede di prima applicazione, dovrebbe autorizzare la costituenda società pubblica all’elaborazione del piano industriale. Non è accettabile che per una guerra sui nomi si sia rallentata la tabella di marcia. Vogliamo che si proceda subito alla costituzione della Newco per la quale gli italiani hanno già messo 3 miliardi, oltre al miliardo e mezzo di prestiti mai rimborsati per la compagnia in essere gestita pessimamente da un commissario che non si presenta al Parlamento da mesi. Non vogliamo che si arrivi al punto, prossimo, che Leogrande chieda altri denari degli italiani. Attendiamo una risposta ufficiale. Ora basta!”, conclude Zanella.




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