Roma, 22 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Le pmi italiane, nonostante siano ad oggi attrezzate in materia di prevenzione, non sarebbero comunque pronte a dover gestire nuove situazioni emergenziali, ad esempio con contagi da Covid-19. È quanto emerge dall’indagine 'Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle pmi', realizzata dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro e che sarà presentata al Festival del Lavoro in programma oggi e domani 23 ottobre. Stando ai dati della ricerca, infatti, sebbene il 59% dei consulenti del lavoro interpellati reputi che le aziende siano ad oggi attrezzate in materia di prevenzione (dispositivi di protezione, sanificazione ambienti, etc), queste non sarebbero comunque pronte a dover gestire nuove situazioni emergenziali. Il 44,7% dichiara, infatti, che le aziende sono mediamente poco o per nulla attrezzate a gestire il personale in caso di contagi (diretti o indiretti) e il 37,2% a fornire la connessa informazione sul 'da farsi'. La preoccupazione di dover gestire un’emergenza sanitaria è peraltro secondaria rispetto alla possibilità di doversi nuovamente trovare alle prese con le procedure per la cassa integrazione (indicata come principale criticità da affrontare nelle prossime settimane dal 62,8%), ma anche l’avvio delle ristrutturazioni (42,8%), l’inevitabile riduzione dei livelli di produttività (42,2%), la gestione delle esigenze del personale, alle prese con conciliazione e quarantene, e la sua riorganizzazione.
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