(Adnkronos) - La sentenza che ha assolto Corini dal capo principale, mentre è intervenuta la prescrizione per l'accusa di furto di farmaci e di falso legato al testamento, è stata accolta con commozione, lacrime e abbracci, dall'imputata e dai suoi difensori, gli avvocati Vittorio Manes e Giacomo Frazzitta. Per l'anestesista la procuratrice generale Francesca Nanni aveva chiesto il minimo della pena: una condanna a 14 anni e 2 mesi riconoscendo le attenuanti generiche, ma sottolineando come "sicuramente è mancato il consenso" su quanto accaduto - come dimostrerebbe una frase intercettata al telefono - e il movente sarebbe stato anche economico, perché "è un dato di fatto che ci sia stata una contrapposizione forte" legate al testamento. Di diverso avviso la difesa che, invece, aveva ribadito, in mattinata, la richiesta di assoluzione nei confronti della donna "perché la sua condotta come sorella e come medico è stata ineccepibile", inoltre, "non è provato oltre ogni ragionevole dubbio che la causa di morte in concreto sia stata quella somministrazione". Marzia Corini, arrestata nel febbraio del 2016 con l'accusa di omicidio volontario, era stata condannata a 15 anni dal tribunale di La Spezia, sentenza ribaltata nel maggio 2022 dalla Corte d'appello di Genova che l'aveva assolta. Nell'aprile del 2023 la Cassazione aveva annullato l'assoluzione con rinvio per difetto di motivazione, oggi i giudici milanesi hanno di nuovo riconosciuto la sua innocenza.
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