(Adnkronos) - Lo scontro con Casaleggio del resto è giunto al punto di non ritorno. La dice lunga il fatto che da giorni rimbalzi nelle chat interne un link che consente di verificare se un nominativo risulti o meno iscritto al M5S: stando a questo database, Casaleggio non figurerebbe tra gli attivisti. I nodi sono tanti - anche sulla gestione futura del Movimento e gli Stati generali, visti da molti come una chimera - e stanno pian piano venendo al pettine. Nei giorni scorsi tre deputati si sono autosospesi dal M5S in aperta polemica con la mail anti-morosi di Casaleggio, chiedendo una svolta ai vertici pentastellati. Tra questi, Fabio Berardini, che osserva: "Si vocifera di provvedimenti disciplinari per coloro che hanno sostenuto il No al referendum, che in aggiunta a coloro che hanno sollevato perplessità sulle uscite di Casaleggio formano un cospicuo numero di parlamentari a rischio espulsione...". "Penso che molti siano stufi di navigare a vista. Sicuramente se il Movimento non tornerà sulla retta via, per la difesa dei valori originari, credo che molti lo abbandoneranno", avverte.Il timore è che "da un Movimento ormai ridotto a una polveriera - dice una fonte di governo all'Adnkronos - ne nascano due". La parola tabu è una sola e mai come ora appare dietro l'angolo: scissione. (di Ileana Sciarra e Antonio Atte)
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