(Adnkronos) - Non solo la situazione della sicurezza. "La regione, con circa sette milioni di abitanti - spiega - è soggetta a fenomeni epidemiologici ricorrenti. L'epidemia di ebola del 2018-2019 è stata sulle prime pagine di tutto il mondo. Ma colera, morbillo sono malattie ricorrenti nella zona e sono malattie mortali. Non si sa, però si muore di morbillo in Nord Kivu".Segoni snocciola i dati di Msf: "Lo scorso anno abbiamo fatto più di 40.000 consulenze in questa zona, più di 11.000 pazienti sono passati dal nostro pronto soccorso e più di 3.300 bambini sono stati ricoverati in pediatria"."Il problema grosso di quest'area è che questa insicurezza cronica, questo stato di instabilità ha un impatto generale sull'accesso alla salute e alle cure mediche per tutta la popolazione, perché - denuncia - spostarsi è pericoloso è difficile". E perché "le distanze geografiche vengono moltiplicate dall'insicurezza, perché le strutture sanitarie sono saccheggiate o sono irraggiungibili e non ultimo - conclude - perché la popolazione che vive in gran parte di agricoltura a causa dell'insicurezza non ha più accesso ai campi da coltivare e questo provoca anche un aumento della malnutrizione".
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