Brescia, 16 apr. (Adnkronos) - "Le macchie di sangue del povero bambino (Youssef Marzouk di soli 2 anni, ndr) non sono compatibili con la dinamica raccontata da Rosa Bazzi", gli schizzi di sangue sarebbero dovuti essere diversi rispetto a quelli che restituisce la scena del crimine. E' uno dei passaggi dell'arringa di Patrizia Morello, una delle avvocatesse della donna condannata all’ergastolo, insieme al marito Olindo Romano, per la strage di Erba. Il legale, in un lungo e tecnico intervento, ribadisce che Valeria Cherubini, una delle quattro vittime della mattanza, è stata uccisa nel suo appartamento e quindi anche questo elemento smentisce le confessioni, poi ritrattate, dei coniugi Romano. E la difesa della coppia non tergiversa nel definire "falsa" la testimonianza dell'unico sopravvissuto Mario Frigerio che soffre di "amnesia anterograda. Il 15 dicembre del 2020 ricordava, il 20 e il 26 dicembre non ricorda nulla, questo è un dato che corrisponde con l'amnesia". Non solo: in un "soggetto vulnerabile le domande impattano" determinando una "memoria indotta" conclude Patrizia Morello.
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