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Politica
Centrodestra, FdI: "Salvini ha scelto l'alleanza con Pd e Cinque stelle"
Giorgia Meloni Francesco e Lollobrigida 

Francesco Lollobrigida (FdI): “Leggi elettorali come il proporzionale hanno l’unico scopo di raggirare i cittadini”. Alle amministrative? “FdI sarà alternativa a sinistra ed M5s. L’auspicio è che FI e Lega facciano lo stesso”

Acque sempre più agitate nel centrodestra al punto che la sua stessa esistenza è stata messa in discussione prima da Giorgia Meloni e poi, a partita del Quirinale conclusa, anche da Matteo Salvini. Proprio la leader di FdI ora detta le sue condizioni e soprattutto dice di non essere disposta più a fare “buon viso a cattivo gioco”, rilanciando di nuovo un patto anti-inciucio agli alleati. Affaritaliani.it ha fatto il punto della situazione con Francesco Lollobrigida. Il capogruppo di FdI alla Camera, intervistato dal nostro giornale, stronca la proposta della Lega di una federazione sul modello del Partito repubblicano americano, ma soprattutto una legge elettorale proporzionale: “Si sta tendando di proporre leggi elettorali come il proporzionale che hanno l’unico scopo di raggirare e turlupinare i cittadini”.

Presidente, andiamo con ordine. Oggi Antonio Tajani, dalle colonne di Libero, sostiene che il centrodestra esiste “perché c’è il popolo del centrodestra”. Condivide?
Il popolo di centrodestra certamente esiste e cerca una degna rappresentanza parlamentare. Una rappresentanza che sia per definizione alternativa alla sinistra e al Movimento cinque stelle. Con loro abbiamo poco a che spartire, men che meno la possibilità di governare insieme, riuscendo a realizzare i programmi che abbiamo garantito ai nostri elettori quando abbiamo chiesto loro la fiducia attraverso il voto.

Che cosa non va nella proposta di federazione sul modello del Partito repubblicano statunitense lanciata da Salvini?
È difficile parlare di progetti futuri con chi nei momenti salienti della formazione del governo e dell’elezione del presidente della Repubblica ha scelto l’alleanza con Pd ed M5s piuttosto che restare lealmente e coerentemente con il centrodestra. C’è necessità di fare chiarezza sugli obiettivi prima di ragionare di strumenti per raggiungerli. E, al momento, le forze di cdx che governano assieme a Pd e Cinque stelle non sono riuscite a raggiungere obiettivi significativi, in linea con ciò che il popolo di centrodestra ci chiede, dall’immigrazione alle tasse, passando per la riforma della giustizia e le libertà individuali. Le scelte a cui sono stati legati gli atti del governo Draghi hanno una matrice opposta a quella per cui il nostro movimento si batte.

Alle amministrative, quindi, cosa farete? Andrete da soli?
Le elezioni amministrative sono legate al buon governo del territorio, alla figura dei sindaci e ai programmi per le città. E noi, anche alle amministrative, saremo alternativi alla sinistra e al M5s. Auspichiamo che Forza Italia e la Lega facciano lo stesso in tutto il Paese, non consegnando altri territori all’altro campo. Per quanto ci riguarda, noi intendiamo governare: abbiamo ottimi amministratori di centrodestra che guidano l’ampia maggioranza delle regioni e moltissimi comuni con risultati pregevoli nell’interesse dei cittadini, ma abbiamo pure posto paletti chiari.

Torna il patto anti-inciucio.
Sono paletti che prevedono l’impossibilità di coinvolgere forze politiche che hanno proposte alternative alle nostre e che, per questo motivo, anche sui territori renderebbero inefficace l’azione di governo, come a nostro avviso si sta verificando a livello nazionale.

Già in passato FdI aveva avanzato lo stesso patto, poi caduto nel vuoto. Perché questa volta dovrebbe essere accolto, viste le divisioni così accentuate nel centrodestra?
Si sta tendando di proporre leggi elettorali come il proporzionale che hanno l’unico scopo di raggirare e turlupinare i cittadini, chiedendo voti in base a dei programmi per poi ritrovarsi nei Palazzi a fare inciuci utili solo a garantire sacche di potere e interessi, in contrasto con quelli degli elettori. Per FdI questa strada non è percorribile. Per stringere un’alleanza pretendiamo che i cittadini sappiano prima di votare con chi si intende governare e con chi no.

Il ministro Brunetta, per esempio, non è dello stesso avviso sul proporzionale e dice basta a un “bipolarismo bastardo”. Come la mettiamo?
Evidentemente c’è chi è disposto a tutto pur di stare al governo. Ci sono esponenti di Forza Italia, però, che hanno chiesto le dimissioni di Brunetta. Noi pensiamo che bisogna andare al governo per fare delle cose e non che bisogna fare cose per andare al governo. C’è una bella differenza.

Sempre guardando a Forza Italia, c’è anche altro sale sulle ferite. Va registrato infatti, un certo malumore dalle parti di Arcore rispetto alle parole di Meloni. Quel “non devo niente a nessuno” non è andato giù a Berlusconi.
Berlusconi è stato un ottimo presidente del Consiglio, forse il migliore, tentando di difendere gli interessi della nazione. E per questo riteniamo che tutti gli italiani gli debbano qualcosa. Per quanto riguarda Giorgia Meloni, lei ha sottolineato il fatto che FdI era disposta a sostenerne la candidatura proprio per tale ragione e non perché negli anni dovesse a Berlusconi qualcosa. In particolare, ricordo che Meloni è stata ministro grazie ad An e che abbiamo fondato Fratelli d’Italia lasciando il Popolo della libertà quando quest’ultimo era nel suo massimo splendore e rischiando di perdere tutto. Non solo, ma ricordo anche che quando Giorgia si candidò a sindaco di Roma, il leader di Forza Italia sostenne un altro candidato, impedendole, con quella scelta, di arrivare al ballottaggio.

Un cortocircuito, però, c’è stato. Non le pare?
Al di là di tutto, comunque, ritengo che Berlusconi sia consapevole del significato delle parole di Giorgia Meloni e apprezzi la sua schiettezza, come tutti gli uomini intelligenti che preferiscono la lealtà all’ipocrisia degli yes-man.

Torniamo alla legge elettorale. Temete che le aperture al proporzionale siano proprio un modo per ostacolare una forza politica come la vostra?
Non ci ha mai spaventato nulla. Le scelte coraggiose di Giorgia Meloni e della classe dirigente di Fratelli d’Italia dimostrano che non ci facciamo condizionare e non scambiamo la nostra coerenza con opportunismi di alcun genere. Un movimento come il nostro nel sistema elettorale italiano non può essere emarginato con congiure di palazzo, ricatti o leggi truffa. Siamo convinti che se qualcuno dovesse scegliere questa strada ci renderebbe ancora più simpatici e credibili agli occhi dei cittadini.

 

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