Draghi, nomen omen: dall'origine del cognome al "Whatever it takes" - Affaritaliani.it

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Draghi, nomen omen: dall'origine del cognome al "Whatever it takes"

l'opinione di Paolo Diodati

Cerchiamo di scoprire il vero SuperMario levandogli la maschera imperturbabile che mostra...

C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, son quasi fuori, e sento che stan crescendo intorno vecchi fiori: quelli che portarono gl’italiani a incensare l’uomo forte! Convinsero a credersi un Illuminato, il primo

                                                              M’Illumino d’incenso del XX° secolo,

un inizialmente discreto capopopolo rivoluzionario (partito da sinistra, finito a destra con rigurgiti dittatoriali sinistreggianti pre mortem, almeno come vocabolario). Lo convinsero addirittura a ritenersi l’Uomo inviato dalla Provvidenza, un vero Superuomo, proprio come hanno convinto l’attuale SuperMario, ad essere l’ultimo M’Illumino d’incenso.

Il primo, quello inviatoci dalla Provvidenza (Bergoglio non so se creda nella Provvidenza) fu poi rimesso coi piedi per terra, anzi per aria a testa in giù, restituito spezzettato alla famiglia, dopo essere stato riempito di proiettili che, secondo una bellissima leggenda, avevano prima trapassato il corpo dell’ultima vittima del suo fascino senile e averlo ulteriormente appesantito con altro piombo, quand’era steso per terra, irriconoscibile, sputacchiato ben bene e usato come orinatoio.

Questo macabro ricordo, dal Paradiso agli Inferi terreni, per sottolineare come gli uomini possano esagerare sia nell’adulare eccessivamente, sia nell’infierire anche sull’ex adulato ormai cadavere orrendamente sfigurato.

Innegabile l’irresistibile ascesa di Super Mario, ritenuto sempre più indispensabile per il governo e indispensabile per molti, anche per la Presidenza della Repubblica.

Considerando i pericoli che, la Storia insegna, corrono tutti i super incensati e ricordate le scivolate che a mio avviso ha già fatto il Superbanchiere, famoso al mondo per la frase-promessa «Whatever it takes» (costi quel che costi) m’è venuta la frivola curiosità di approfondire appena appena, la leggendaria importanza del cognome.

Draghi, sinceramente, non sembra essere molto tranquillizzante.

Nomen omen meriterebbe una interessante dissertazione per ricordare il perché della sua fortuna presso i romani. Poi si dovrebbe passare agli studi del perché della sua fortuna popolare, certamente non scientifica, lungo tutta la storia, fino a noi.

Accettata l’evidenza in tanti casi del rapporto tra lavoro svolto, aspetto fisico e nomignolo affibbiato (Oliovecchio, Quattrocchi, vi dicono qualche cosa?), bisognerebbe cercare di spiegare il perché dei tentativi, ovviamente statisticamente destinati al fallimento, fatti da studiosi come Marco Ezechia Lombroso, il cui lavoro è stato senza dubbio molto influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo e dalla frenologia. E cioè trovare, se esiste, un certo nesso tra aspetto fisico, carattere e comportamento degli umani (Quattrocchi non riguarda l’aspetto fisico, ma Cavallini, Spalluto e simili, oltre che all’attività, potrebbero far riferimento all’aspetto fisico).

Per i convinti cultori dell’onomanzia, il significato del cognome influisce sul futuro delle persone, addirittura condizionandone il destino. La corretta traduzione (e senso) dell’antica locuzione latina, alla lettera:

Nomen omen, scritto anche nomen est omen: nel nome sta l’uomo, il nome è l’uomo!

Passiamo dalla fantascienza, in questo caso un po’simile alla chiromanzia, alla fintascienza, fino a prova contraria, definizione di un certo successo, introdotta nel 2007 (vedi La fintascienza di Odifreddi - Affaritaliani).

La fintascienza è più subdola della falsa scienza, più platealmente errata e quindi smascherabile più facilmente. Nel caso che trattiamo, chiaramente in stile naïf, consideriamo il caso SuperMario. Partiamo dal cognome, ricordando che:

Il cognome Draghi deriva dal latino "draco" e "draconis" a sua volta proveniente dal greco "dràkon", in riferimento all'animale, ovvero alla creatura mitico leggendaria presente nell'immaginario collettivo che nel medioevo era rappresentata in modo minaccioso e spesso incarnava il male.

L'etimologia del termine talvolta è stata connessa anche al verbo "dèrkesthai" ovvero "guardare", in riferimento ai poteri legati allo sguardo di queste bestie o alla loro eccellente vista. Dal nome di questo animale nacquero poi tanti soprannomi, anche utilizzati in modo scherzoso, per riferirsi a persone che si alterano facilmente o comunque si mostrano talvolta aggressive.

Da non dimenticare anche l'esistenza del corpo militare dei Dragoni e di un’erba chiamata dragoncello, spezia dalle spiccate proprietà digestive: un infuso di foglie preso dopo i pasti favorisce la digestione. Consigliata urgentemente, in grande quantità, a Salvini & C.

Che nesso c’è tra Draghi e Dragula? Il SuperMario di Fuori dal Coro e anche giornalista de La Verità, giornale che sarà utilissimo agli storici futuri, come testimonianza di un’Italia in cui, in questi anni, non hanno dormito tutti ipnotizzati giorno e notte, ha cestinato, scandalizzato, un mio breve scritto in cui, con larghissimo anticipo anche sulla linea lucidissima de La Verità, osavo accostare i due nomi, Draghi e Dragula, visti, ovviamente, certi segnali preoccupanti. Ebbene, il “contatto o nesso linguistico”, ovviamente c’è, anche se non dovrebbe avere alcun significato.

Ebbene, sentite un po’. Dragula è il vampiro per antonomasia, l’apparente morto non-morto, che ha la necessità di nutrirsi del sangue degli esseri viventi. È quindi dotato di affilatissimi e visibilissimi denti canini necessari per mordere al collo, con fame, sete e voluttà, le sue vittime, per lui irresistibilmente da acquolina in bocca, per succhiarne il prezioso sangue. Addentandole con trasporto sessual-culinario, ricorda gli amanti che al culmine dell’eccitazione, dicono “Ti mangerei viva!”con trasporto euforico tipo erotismo cannibalesco.

Dulcis in fundo, dato che nel Medioevo, i draghi erano simbolo del demonio, ecco spiegata l'origine dell'appellativo Dracul che in rumeno, significa "il Diavolo". La sua variante Draculea significa "figlio del Diavolo".

Ne vogliamo di più, per l’apparente mite SuperMario?

Allora cerchiamo di svelare quale sia il vero SuperMario, levandogli la maschera imperturbabile che mostra. Usando la fintascienza che talvolta, non si sa se per caso, ci prende, diciamo: giù la maschera, Mr Hyde o Dr Jekjll!

Sorpresa scontata: con la maschera o senza la maschera, la sua faccia resta sempre tale e quale!

Già lo sapevamo, dal famigerato 16 settembre nero, giorno in cui fu trasformato in legge il decreto che estendeva a tutti l’obbligo della nazistoide tessera della discriminazione vaccinale. Perché non incarica qualcuno perché giri nelle mense ancora all’aperto dove vanno i poveri (8-10 euro e ci si abboffa)? Sono orgoglioso, io no-nazitessera, di sedere accanto a simili eroi resistenti e squattrinati. Mia moglie, bivaccinata, è con noi, ormai al freddo e all’acqua che sprizza dai tendoni che ci riparano dal diluvio odierno.

Alla fine del vicolo cieco in cui ci ha condotto anche lui, Dragula (pardon, Draghi), noi resistenti avremo vinto e festeggerò, invitando a pranzo, nel grande salone di casa mia, gli eroici idealisti squattrinati della Resistenza!

Ieri Mr M’Illumino d’incenso, col suo eloquente “Tiro dritto...(sennò addio Quirinale!)” ha fornito un’altra clamorosa conferma linguistico-comportamentale, ducesco-mussoliniana,

per l’incredibile detto di latina saggezza “NOMEN OMEN!”

L’assolutamente incredibile verità latina, che continua a trasmettere quel motto da millenni, sarà pure non vera ma, nel caso dei draghi, calza alla perfezione!