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Politica
Elezioni, il dem Marcucci sferza Letta su Mps. Alert su Roma: "Sfida decisiva"
Andrea Marcucci
Lapresse

Non vede rischi all’orizzonte per il Governo. Neppure dalle posizioni barricadere annunciate dalla Lega qualora si decidesse per l’obbligo vaccinale. Anzi, intervistato da Affaritaliani.it, il senatore dem Andrea Marcucci, esponente di spicco di Base riformista, le stronca come “scandalose”. Neppure le aperture del titolare del mite Roberto Cingolani sul nucleare, che stanno generando scompiglio tra le fila M5s, però, lo preoccupano: “Il ministro ha aperto una riflessione, non vedo nessun pretesto per fare polemica”. Ma Marcucci si sofferma anche sulla sfida delle amministrative. Secondo l'ex capogruppo del Partito democratico al Senato, infatti, quella nella Capitale sarà decisiva: “Al primo turno misura tutti i partiti – dice al nostro giornale -. Dall’esito di Roma capiremo un po’ di cose utili anche per la politica nazionale”. Quanto alle suppletive di Siena, per le quali corre il segretario del Pd, è netto: “Pensiamo ai problemi lasciati sul campo da Mps e a come risolverli. Da Letta mi aspetto posizioni e soluzioni su questi temi”.

Senatore Marcucci, Draghi è stato chiaro: si va verso l’obbligo vaccinale. La Lega ha già detto che terrà il punto in Parlamento. Anche il presidente del M5s Giuseppe Conte, però, ha ribadito intervenendo a La Piazza di Affaritaliani, la sua contrarietà all’obbligo. La tenuta della maggioranza di governo è a rischio?
Il presidente Draghi, con il suo piglio e la sua solita autorevolezza, ha risposto a tutti, anche sugli eventuali rischi che corre il Governo, che sono inesistenti. Salvini insegue Meloni sui vaccini, Conte ha provato a sfondare sulla giustizia ma non ci è riuscito. Mi verrebbe da dire: meno male che c’è Draghi. Siamo alle prese con riforme rilevantissime, mi auguro che il clima tra i partiti di maggioranza diventi più collaborativo. Dobbiamo ricordare il senso e l’obiettivo che il capo dello Stato ha dato a questo Governo.

Il segretario Letta è stato molto duro nei confronti di Salvini, ma non con Conte. Due pesi e due misure?
La posizione di Salvini su vaccini e Green pass è veramente scandalosa. Stiamo parlando delle armi che abbiamo per contrastare il Covid, ovvero di una strategia che dovremmo assecondare tutti. Strizzare l’occhio ai no vax non porta da nessuna parte. Quanto a Conte, mi sembra che abbia già i suoi problemi. Comunque, visto da dove erano partiti, la posizione del M5S sui vaccini è oggettivamente un grande passo avanti.

Oltre alla questione dell’obbligo vaccinale, poi, comincia a delinearsi una nuova grana nella maggioranza sul fronte ambientale. Le posizioni espresse dal ministro Cingolani all’iniziativa di Italia viva a Ponte di Legno hanno irritato il M5s. Le aperure al nucleare di nuova generazione sono un errore o ha ragione il Movimento?
Il ministro Cingolani ha aperto una riflessione, non ha annunciato una decisione. Considero naturale che l’Italia tenga d’occhio tutte le evoluzioni che riguardano il mercato energetico, guai se non lo facesse. Io non vedo davvero nessun pretesto per fare polemica sulle riflessioni di Cingolani.

Che ne pensa dell’iniziativa referendaria contro il Reddito di cittadinanza lanciata da Matteo Renzi?
Il Rdc ha fallito nella sua componente di formazione ed avviamento al lavoro, ma ha avuto la sua importanza nel sostegno alle persone in difficoltà. L’Italia ha bisogno di una legge di questo tipo, come il Reddito di inclusione fatto dai governi Pd nella scorsa legislatura. In fondo è quello che ha detto a suo tempo Draghi e che io condivido.

Intanto, alle suppletive a Siena, Letta ha deciso di correre senza il simbolo del Pd. Da Lega e FdI sostengono che il segretario si vergogni del suo partito. E’ stato un errore, secondo lei?
In un collegio uninominale, candidato per un’alleanza larga, considero abbastanza naturale che Letta non abbia privilegiato il simbolo del Pd. Anche in questo caso pensiamo piuttosto ai problemi lasciati sul campo da Mps e a come risolverli. Da Letta mi aspetto posizioni e soluzioni su questi temi.

Infine, le amministrative, un banco di prova per il nuovo segretario. Qual è l’obiettivo minimo perché il Pd possa dirsi soddisfatto?
Ripeto ad ogni scadenza che il voto amministrativo non deve confliggere con altri livelli. Si vota in città importantissime: il desiderio di ogni partito è vincere in tutte le sfide. È evidente che la sfida nella Capitale sia quella più rilevante, anche perché al primo turno misura tutti i partiti. Dall’esito di Roma capiremo un po’ di cose utili anche per la politica nazionale.

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