Fiorentina-Cremonese, maglie originali. Frutto dell’armocromista di Schlein?
Qualcosa sta cambiando...
Forse si sta solo tornando al buon senso
Sarà frutto dell’armocromista della Schlein, sarà frutto della primavera, ma in Italia qualcosa sta cambiando o forse si sta solo tornando al buon senso.
Una volta, fino agli anni ’80, il calcio era una cosa piuttosto semplice. C’erano undici giocatori numerati progressivamente e i numeri corrispondevano ai ruoli. Ad esempio il numero 2 era il terzino destro e il numero tre il terzino sinistro, i cinque era lo stopper. mentre l’ala destra era caratterizzata dal 7, il numero 11 significava l’ala sinistra, il numero nove il centravanti e il numero 10 la prestigiosa mezzala sinistra, il “regista”.
Poi negli anni ’80 del XX secolo arrivò la rivoluzione e così ci trovammo tutti numeri sballati perché frutto dell’iscrizione progressiva o delle bizzarrie del giocatore. Parimenti, seguì l’impazzimento dei colori delle maglie. La rivoluzione cromatica fu effettuata con la scusa che con l’avvento del colore le squadre non si distinguevano più bene e così si generò un pasticcio di grande portata che distende i suoi effetti fino ad oggi.
Le squadre persero completamente la propria identità cromatica, diciamo così. I “giallo – rossi” della Roma, ad esempio, avevano ed hanno maglie del tutto sgrammaticate cromaticamente, frutto della pazzia di qualche buontempone. Maglie nere, blu, financo verdi e gialle presero il posto dell’usuale coloratura. Non si capisce più nulla. E la scusa dell’avvento del colore non regge, perché se due squadre hanno colori che si confondono a colori si confondono anche in bianco e nero, solo che il buon senso precedente faceva indossare ad una squadra una tenuta chiara e l’altra una scura.
Del resto le mitiche figurine a colori dei calciatori stavano lì a dimostrarlo: i colori non si confondevano. Ieri sera è successo però un piccolo miracolo: la semifinale di Coppa Italia tra Fiorentina e Cremonese, terminata 0 – 0 e che ha visto il passaggio dei viola alla finale. Appunto dei “viola”.