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Politica
Inchiesta lobby nera, Banco Alimentare: "Non lavoriamo con Lealtà Azione"

Inchiesta Lobby nera, Banco Alimentare non ha alcuna relazione con Lealtà Azione: “I pacchi sono stati consegnati dall’associazione Bran.Co., con la quale revochiamo subito la convenzione”

Nella seconda puntata dell’inchiesta “Lobby nera”, realizzata da Fanpage e trasmessa da “Piazzapulita”, si sono viste immagini riguardanti la distribuzione di pacchi alimentari che si dichiarava provenissero dal Banco Alimentare, nota fondazione benefica, ad opera di militanti della Lega e di Lealtà Azione. Inoltre, ai sacchetti venivano spillati i “santini” elettorali di alcuni candidati.

Le immagini hanno suscitato un certo clamore sui social e affaritaliani.it ha raggiunto Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare, per avere una spiegazione sui fatti in questione.

“Appena abbiamo visto il servizio televisivo ci siamo subito mossi, dando anche incarico ai nostri legali di tutelare la nostra immagine”, spiega Bruno. “Contrariamente a quanto si capirebbe dal servizio, noi non abbiamo alcun tipo di legame con Lealtà Azione. Abbiamo verificato che i pacchi alimentari erano stati consegnati ad un’altra associazione, che girandoli a sua volta e a nostra insaputa ha commesso una grave scorrettezza e abuso". 

"Per questo motivo, abbiamo provveduto alla sospensione di ogni rapporto a tutela del lavoro che facciamo da 32 anni. Le 7.557 strutture caritative che abbiamo in tutta Italia devono garantire la distribuzione dei pacchi alimentari a tutti coloro che ne abbiano bisogno e senza chiedere nulla in cambio. In questo caso, invece, gli alimenti sono stati usati per fini completamente diversi. Noi in questa vicenda siamo parte lesa, quindi ci siamo anche rivolti ai nostri legali”.

Questo è certamente un caso eclatante, ma per la verità bisogna ricordare che era già capitato che qualche giornale scrivesse che i vostri pacchi venissero distribuiti da realtà vicine a Lealtà Azione, come ad esempio Bran.Co. Cosa è cambiato?

“Le confermo che l’associazione in questione è proprio Bran.Co. e si tratta dell’unico caso del genere. C’erano stati in effetti degli articoli, ai quali erano seguite le nostre verifiche, anche a sorpresa, che non avevano fatto emergere violazioni: nel loro magazzino non abbiamo trovato simboli politici e nessuno ci ha mai riferito che dessero i pacchi in cambio di qualcosa o attuando discriminazione. Non c’erano nemmeno gli estremi legali per togliere loro il convenzionamento”.

Nemmeno stavolta, con altrettanta sincerità, pare che l’abbiano fatto. Però c’è il problema dei santini…

“Esatto, questo non si può fare. Non si possono distribuire i pacchi chiedendo in cambio il voto per un candidato e tantomeno attaccarvi sopra il suo materiale elettorale. E’ una cosa più che palese. E’ un caso singolo ed è comunque un bene che sia emerso ed abbiamo già preso tutti i necessari provvedimenti.”

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