Luigi Di Maio fondatore e tesoriere. Salto quantico per il M5S
Luigi Di Maio, leader gentile, sempre più uomo di governo
I Cinque Stelle si trovano davanti a quello che a ragione può essere definito un “salto quantico”, intendendo con questo termine a volte abusato, un cambiamento sostanziale della propria “forma - movimento”.
Si tratta di una rivoluzione che vede il fondatore Beppe Grillo restare solo garante mentre Luigi Di Maio insieme a Davide Casaleggio divengono fondatori e il ministro e anche tesoriere.
Segno questo che è un corso un “cambiamento di paradigma”, direbbe Thomas Kuhn, smentendo l’idea propalata ad arte che i Cinque Stelle non siano in grado di una organizzazione capillare.
L’organizzazione, finemente strutturata e sapientemente modulata, avrà nei rifermenti locali e soprattutto tematici nazionali il vero punto di forza.
Infatti solo con il contatto costante e diuturno con il territorio e le forze produttive e sociali può garantire un flusso vitale di proposte e spunti da tradurre poi in prassi di governo.
Nel nuovo organigramma è previsto anche un Comitato di Garanzia e il collegio dei probiviri.
Un atto necessario per gestire una fase estremamente complessa: dalle prossime regionali in Basilicata a, soprattutto, le elezioni europee che avranno inevitabilmente riflessi sul governo.
I Cinque Stelle possono recuperare consensi se riusciranno a strutturare la seconda fase del Movimento soprattutto sulla competenza e l’efficacia organizzativa, aprendo alla società civile, ai professori universitari, ai giovani (vedi il progetto startup al Mise).
Nel frattempo, Luigi Di Maio si gode la vittoria sulla Tav perché nonostante i titoli dei giornaloni è stata una vittoria dei M5S e ha fatto bene il vicepremier a non mollare con Salvini e vincere la partita.
Gli italiani hanno affidato un grande patrimonio in termini di eletti al Movimento ed è corretto far pesare anche i numeri quando è necessario.
Ora si tratta di riprendere il dialogo con la Lega per la tenuta del governo per portare a compimento le tante cose di cui l’Italia ha bisogno.
Di Maio sta rivelandosi sempre più uomo di governo, nonostante la giovane età e la sua immagine mostra sempre più quella “forza gentile” e non burrascosa che poi gli italiani amano.
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