Pillole d'Europa
DONNE E SCIENZA, REGIONI EUROPEE, PROGETTI DI PREVENZIONE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono progetti e iniziative europee sul tema Donne e Scienza? Elvira Frati
Risposta: sì. C’è anche una associazione che è molto attiva su progetti europei, l’associazione Donne e Scienza e la EPWS (European Platform of Women Scientists), ovvero la piattaforma europea delle donne scienziate che è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che rappresenta i bisogni, le preoccupazioni, gli interessi e le aspirazioni di oltre dodicimila scienziate in Europa e oltre. Di recente si sono attivate anche a favore delle scienziate iraniane (link https://epws.org/epws-stands-in-solidarity-with-the-iranian-women-in-science). Inoltre ogni anno a febbraio si celebra la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza istituita per combattere i pregiudizi secondo i quali il genere femminile non sia portato per materie di tipo scientifico. Tra i tanti progetti europei si segnala un progetto, coordinato da AIDOS, realizzato in collaborazione con Associaçao para o Planeamento da Famìlia (APF) (Portogallo); END FGM European Network (Belgio); Medicos del Mundo (Spagna) per contribuire ad affrontare gli stereotipi di genere in ambito scolastico. Terminerà a dicembre 2022 e ha un budget di 545.769,55 euro di cui l’ottanta per cento è elargito dalla Commissione europea. Lo Spazio europeo della ricerca (SER) e il Programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione (Horizon Europe 2021-2027) richiedono che tutte le organizzazioni che facciano domanda di finanziamenti europei debbano dimostrare di avere un Piano per l’uguaglianza di genere (GEP) e spiegare se/come ci si aspetta che la dimensione di genere influenzi i risultati e gli esiti. Il CNR ha pubblicato un bilancio di genere e è il più grande ente di ricerca italiano. Si segnala anche DIVA un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito dell'FP6- Programma "Strutturare lo spazio europeo della ricerca" - "Scienza e società: Donne Scienza", che ha avuto durata biennale, ha seguito un approccio innovativo, ha messo a punto una serie di strumenti e azioni destinati a rendere consapevoli le studentesse della loro preparazione e che il lavoro di ricerca è adatto anche alle donne. Inoltre di recente Quarraisha Abdool Karim, un'autorità mondiale nell'ambito delle ricerche sull'AIDS, è stata eletta settima Presidente di UNESCO-TWAS, l'Accademia mondiale delle scienze per il progresso scientifico dei paesi in via di sviluppo, la cui sede è a Trieste ed è la prima donna presidente di questa importante istituzione.
Domanda: cos’è il CARLE e a cosa serve? Marilisa Daverio
Risposta: è la Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (rif. https://www.calrenet.eu/). Ha dei gruppi di lavoro, organizza iniziative europee, incentiva il dialogo tra regioni di vari Stati. Di recente ad esempio si è concluso il lavoro del Gruppo CALRE sulle disuguaglianze sanitarie. “Età, genere, istruzione e luogo sono i quattro fattori individuati dal gruppo di lavoro che creano le differenze sulla presa in carico dei pazienti. I giovani e le donne trovano meno servizi rispettivamente degli anziani e degli uomini, chi è più istruito si cura di più e ha maggiori capacità di scegliere stili di vita sani, chi vive in città ha una grande quantità di servizi” ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia e coordinatore del gruppo di lavoro “Disuguaglianze di salute nei sistemi socio-sanitari europei” Carlo Borghetti intervenuto alla giornata conclusiva dell’Assemblea Plenaria di CALRE al Parlamento della Vallonia a Namur in Belgio. “Serve un’Europa della Salute che, nel rispetto delle autonomie territoriali, aumenti con risorse e indirizzi comuni la capacità di assistere i cittadini europei appianando le disuguaglianze. L’Europa ha saputo gestire in maniera unitaria i vaccini nella pandemia, insegnandoci quanto è importante oggi costruire un’Europa della Salute” per approfondire e confrontare le politiche sociosanitarie nelle differenti Regioni europee al fine di individuare le azioni più efficaci per rispondere all’evoluzione dei bisogni e alle disuguaglianze nei servizi sanitari. Nell’occasione il Vice Presidente Borghetti ha poi proposto di istituire un nuovo gruppo di lavoro CALRE a tema “Educazione alla legalità e alla cultura antimafiosa” e di affidarne il coordinamento al Consiglio regionale della Lombardia. L’Assemblea plenaria di Namur si è conclusa con l’elezione del nuovo Presidente CALRE che ha confermato per un secondo mandato Jean-Claude Marcourt.
Domanda: ci sono studi e progetti europei sul diabete? Massimo Dutti
Risposta: sì. In occasione della Giornata mondiale del diabete l’associazione nazionale oculisti ambulatoriali GOAL ha realizzato un innovativo progetto di informazione on line sul diabete e le correlate patologie in collaborazione con l’associazione ADPMi e sono stati presentati nuovi studi europei sull’incidenza, su nuove cure e innovative tecnologie di infusione, sul ruolo della telemedicina che però non deve limitare il rapporto diretto medico-paziente, ma potenziarlo. Inoltre su Medscape è uscito uno studio internazionale su un nuovo anticorpo monoclonale utile per ritardare l'insorgenza del diabete clinico di tipo 1 nelle persone di età pari o superiore a 8 anni che sono ad alto rischio di sviluppare la condizione. Si segnala anche il progetto MOSAIC cofinanziato dalla Commissione Europea volto a fornire un approccio innovativo nella diagnosi e nel follow up delle persone affette da diabete cronico, al fine di migliorare la caratterizzazione dei pazienti e la capacità di valutare il rischio di sviluppare complicazioni correlate al Diabete Mellito di tipo 2. C’è ad esempio un bando aperto del programma europeo EU4Health che cofinanza ad esempio progetti per il diabete (rif. EU4H-2022-PJ-11). Il bando ha un importo di cinque milioni di euro. L’obiettivo è ridurre i fattori di rischio sia a livello individuale che sociale. La scadenza per partecipare è il 28 febbraio 2023. Inoltre anche la Strategia europea Farm to Fork e l'iniziativa della Commissione europea denominata “HealthyLifestyle4All” danno dei fondi per progetti relativi alla prevenzione contro il diabete nella misura in cui condividono gli obiettivi di promuovere un consumo alimentare sostenibile e di facilitare il passaggio a diete sane e sostenibili e di promuovere uno stile di vita sano. Poi da diversi anni ci sono finanziamenti per progetti europei di ricerca sul diabete e progetti di attività svolti in collaborazione con EURADIA (Alliance for European Diabetes Research), ad esempio il database europeo di ricerca DIAMAP, o progetti come EURODIA e EUGENE2 utili alla scoperta di sei nuovi geni associati con l'insorgere del diabete di tipo 2.
Domanda: è importante fare prevenzione, ci sono dei programmi europei che ne tengono conto?
Risposta: sì. La FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) è una delle realtà più attenta alla prevenzione e ai progetti europei, è l’unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi delle loro vedove, che entrano a far parte in prima persona degli Organi Direttivi dell'Associazione stessa.”Come FEDER.S.P.e V. siamo d’accordo sul fatto che l’Italia dovrebbe partecipare di più ai bandi europei ad esempio del programma comunitario EU4HEALTH. EU4Health è il quarto programma dell'Unione europea dedicato alla salute in vigore per il periodo 2021-2027. Il programma punta a integrare le politiche degli Stati membri dell’Unione europea al fine di migliorare la salute umana garantendone la protezione in tutte le politiche e attività dell'Unione europea, in linea con l'approccio One Health. Dovremmo anche utilizzare i fondi del Mes europeo,” dice il prof. Michele Poerio, Presidente di FEDER.S.P.e V. che spiega:“EU4Health è un Programma d’azione dell’Unione Europea in materia di salute per il periodo 2021-2027 ed è il più ampio programma mai realizzato dall'Unione Europea in ambito sanitario in termini di risorse finanziarie che, con una dotazione pari a 5,1 miliardi di euro. Ha quattro filoni generali: prevenzione delle malattie, preparazione alle crisi, sistemi sanitari e personale sanitario, digitale”.