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Inter, Milan e Juve: i conti non tornano. L’Uefa prepara una nuova batosta

Inter, Milan, Juve e non solo: il nuovo settlement agreement

Ventisei squadre europee tornano sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa, che ha finto di chiudere un occhio per un paio d’anni ma che ora ha deciso di tornare a far sentire la sua voce, per consegnarsi definitivamente agli emiri che spendono e spandono senza ritegno. Inter, Milan, Juventus, Roma, Barcellona e tanti altri top club dovranno tornare a farsi dare una pagellina dall’Uefa sui loro conti, ovviamente in rosso, per il semplice fatto che non hanno un azionista di riferimento come un fondo sovrano di un Emirato e quindi devono continuare in regime di autofinanziamento. Si parla di revisione "light" per il triennio 

A nulla è valsa la dimostrazione di un trend positivo, di conti in evoluzione. Il Milan ha smesso di bruciare cassa e sta riducendo il rosso, con un modello virtuoso che l’ha portato a vincere lo scudetto; l’Inter ha dimezzato le perdite tagliando il costo del personale e cedendo due gioielli come Hakimi e Lukaku; la Juventus ha varato un maxi-aumento di capitale da 400 milioni (sottoscritto al 91%). Eppure alla Uefa non basta mai e vuole proseguire in un’opera folle di rigore che aumenta di volta in volta il divario tra le solite 4-5 squadre e il resto del panorama europeo. Una china pericolosissima.

Il salary cap

Il bello degli sport americani è che tutti ogni stagione possono provare ad ambire allo stesso risultato finale o, in alternativa, tentare di ricostruire partendo dai giovani. I cartellini non hanno un prezzo, ma i giocatori vengono scambiati tra loro e, salvo rarissime eccezioni, non possono opporsi a un trasferimento. Conseguenza è che il peso dei procuratori è minimo e non esiste neanche il grande tema delle commissioni. Nel 2019, ad esempio, il titolo Nba è stato vinto dai Toronto Raptors. In Europa il Real Madrid ha vinto cinque delle ultime nove edizioni della Champions League. E soprattutto c'è un salary cap, superato il quale le squadre pagano una tassa aggiuntiva, una vera e propria multa. 

Ma torniamo all’Uefa. Chiede nuove garanzie alle squadre come Inter, Milan o Juve, mentre fa finta di non capire come il Manchester City abbia potuto spendere oltre un miliardo di euro negli ultimi anni o come il Psg possa dare 300 milioni di premio alla firma a Mbappè, drogando definitivamente il mercato e alzando l’asticella a un livello che non è sostenibile per nessuno. Quindi, si chiede il pareggio di bilancio, la sostenibilità, l’attenzione alle squadre italiane, si lascia spendere e spandere gli sceicchi facendo un meccanismo semplice: i fondi, attraverso compagnie aeree che posseggono e altre società, siglano accordi di sponsorizzazione per le squadre da centinaia di milioni all’anno. Così il giochino non salta e sono tutti felici e contenti. Aridatece la Superlega

 

 

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