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Costume
Kasia Smutniak, film, passerelle e diritti umani: oltre confini e stereotipi

Dalla scuola in Nepal alla vitiligine, dai migranti sul confine tra Polonia e Bielorussia alle lotte pro-aborto, da Instagram a Propaganda Live: ritratto di Kasia Smutniak

Katarzyna Anna Smutniak è il nome all’anagrafe di una donna che sta silenziosamente mostrando un nuovo modello positivo di donna, attrice e attivista in Italia. Un silenzio che fa molto rumore, quello di Kasia Smutniak, da sempre “divisa in due”, non solo tra la Polonia, dove è nata, e l’Italia, dove ha scelto di vivere dal 1998, ma anche tra due mondi spesso considerati opposti, quelli dello spettacolo e dell’impegno civile.

Dal padre generale e pilota dell’aeronautica militare polacca ha ricevuto un’educazione improntata alla disciplina ed è cresciuta “nelle caserme, seguivamo sempre mio padre da una caserma all’altra. Con gli amici giocavo dentro un poligono e andavo a scuola in un piccolo paesino cresciuto intorno a una caserma, dunque con delle regole ben precise”, ha raccontato a SkyTg24.

Poi intraprende la carriera di modella, che la porta in giro per il mondo, fino a quando sceglie di stabilirsi in Italia e dedicarsi alla recitazione. Proprio sul set di un film, Radio West, incontra Pietro Taricone: l’amore tra i due fa nascere l’anno dopo, nel 2004, la figlia Sophie e li lega anche dopo la prematura morte di lui, nel 2010. A Pietro Taricone è dedicata la onlus che porta il suo nome, fondata da Kasia e dai suoi amici più cari, in memoria di un ragazzo che “credeva nella profonda bontà degli esseri umani e in un mondo in cui tutti potessero vivere liberi e avere le stesse opportunità”.

L’associazione ha costruito nel 2016 e continua a mantenere la Ghami Solar School, una scuola in Nepal che ha già “cambiato la vita di oltre 80 bambini e delle loro famiglie”, come ha scritto la stessa Kasia su Instagram, che si impegna per questo progetto non solo promuovendolo sui social ed esortando a donare fondi, ma anche partecipando attivamente e in presenza alla vita e alla gestione della comunità nepalese. Proprio mentre questo articolo viene scritto, alle porte del Natale 2021, Kasia condivide su Ig video e foto da Kathmandu.  Ma il suo impegno per gli altri non si limita qui.

Kasia Smutniak, Propaganda Live e i migranti sul confine tra Bielorussia e Polonia

Hanno fatto molto scalpore, nel corso di quest’anno, le sue testimonianze, sempre in prima linea, sulla condizione dei richiedenti asilo bloccati sul confine tra Bielorussia e Polonia (ne avevamo parlato qui). Circa 7mila migranti provenienti da diverse regioni mediorientali sono confinati da mesi in una death zone, una striscia di 3km tra Europa e Asia, dove ong e medici non possono entrare, e dove persone in fuga da guerre e povertà continuano a morire di freddo e fame, in un continuo rimbalzo tra la Bielorussia, che cerca di agevolare il loro passaggio in Europa per non farsene carico, e la Polonia, che per lo stesso motivo li rispedisce indietro con l'esercito.

Kasia Smutniak ha deciso di prendere a cuore la questione non solo perché riguardante la sua terra natale, ma perché “non è il momento di voltare lo sguardo, non abbiamo la scusa di dire non lo sapevo. Non permettiamo di far entrare di nuovo nella nostra quotidianità il mostro dell'indifferenza”, come ha spiegato sui propri social. Dopo gli interventi in tv il venerdì sera a Propaganda Live per spiegare la situazione agli spettatori e riportarne gli aggiornamenti, Smutniak si è recata insieme al conduttore Diego Bianchi (Zoro) sul posto “per dirvi che lì si muore, da soli, spaventati, di fame e di freddo, nei boschi più antichi d'Europa. Tutto questo è assolutamente inaccettabile”.

La Polonia, l’aborto e i diritti delle donne

Kasia Smutniak è molto critica col proprio paese di origine, la Polonia, anche perché da anni sta attuando una politica di repressione dei diritti civili, soprattutto nei confronti di donne e comunità Lgbt+. Più volte Kasia si è espressa contro le restrizioni e la criminalizzazione dell’aborto che il governo di Varsavia sta progressivamente attuando, e le leggi omofobe e discriminatorie che da anni minano la serenità della comunità Lgbt+ polacca, come le zone “libere da omosessuali” di recente sanzionate anche dall’Europa (ne avevamo parlato qui).

Kasia Smutniak e la vitiligine

Kasia Smutniak sta portando avanti, col proprio esempio concreto, anche una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’emancipazione femminile e della libertà maschile di mostrarsi fragili e non più modellati sullo stereotipo del macho forte che non deve piangere mai. La sua immagine androgina, ben truccata ed esaltata da vestiti di alta moda o pulita da ogni cosmetico e mostrata completamente nature in jeans e maglietta, si fa veicolo di un messaggio importante per le giovani di oggi, esposte, soprattutto sui social, a un bombardamento di finta perfezione e impossibili standard estetici.

La stessa Kasia ha esortato più volte i suoi fan a non vergognarsi del proprio aspetto e non solo di accettare ma anche di amare le proprie imperfezioni, come è successo a lei con la vitiligine. Nel 2019 per la prima volta, Smutniak ha mostrato tramite post Instagram le proprie mani e i propri piedi segnati da macchie bianche della pelle, rompendo un tabù che vuole nascondere tutto ciò che non rientra nei canoni standard di bellezza socialmente accettata.

Un anno dopo, ricordando quel gesto, ha raccontato: “Avevo paura di non essere accettata, nel mio lavoro per esempio o di sentirmi derisa, osservata. E sapete cosa è successo dopo? Nulla. Non è successo proprio nulla. O meglio, nulla di eclatante. Sono arrivati tanti commenti di sostegno e di condivisione. E ne sono seguiti altri e altri ancora, ma soprattutto, io ho smesso di vedere le macchie. Proprio come i nei. Sai che ci sono, però non ci fai tanto caso. Perché è naturale e fanno parte di te”. Per sensibilizzare sul tema ha addirittura creato un filtro Instagram che “ti mostra come staresti con la vitiligine”.

Spesso tra i commenti ai suoi post social si leggono messaggi che vorrebbero essere di apprezzamento ma che invece finiscono per discriminare ulteriormente le donne, come: “Brava Kasia, tu sì che sei un modello da seguire, non come certe attricette che finiscono a mostrare il cul* al Grande Fratello”. Ecco, nella convinzione che tutte le donne debbano essere libere di autodeterminarsi, sia che vogliano mettere in mostra il proprio corpo o nasconderlo, sia che vogliano fare le soubrette o le astronaute, senza costrizioni né discriminazioni, abbiamo scelto di mostrare l’esempio di Kasia Smutniak come personaggio femminile di riferimento del 2021, da seguire anche in futuro come fonte di ispirazione per tutti.

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Tags:
bielorussiakasia smutniaklgbtmigrantipoloniapropaganda livesara perinettovitiligine





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