Clima impazzito e caldo estremo, vendemmie in agosto. L'anticipo è da record
Ieri primi grappoli staccati in Franciacorta, previsto un calo produttivo del 10%
Vendemmie ai primi di agosto. Coldiretti: "La produzione ne risentirà"
Il segnale tangibile degli effetti del cambiamento climatico arriva dalla Franciacorta dove ieri c'è stata la prima vendemmia. Così anticipata non si era mai vista. Nella terra d’elezione delle bollicine nobili italiane, - si legge sul Giornale - si è iniziato a staccare i grappoli dalle viti di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, varietà tradizionalmente tra le più precoci. L'annata particolarmente torrida e secca e in generale il cambiamento climatico hanno portato a un anticipo da record. "Gli ultimi due mesi sono stati caratterizzati da caldo senza tregua - spiega Mario Falcetti, membro del consiglio del consorzio Franciacorta - e quasi totale assenza di precipitazioni". Nei primi sei mesi dell’anno sono caduti 189 millimetri di pioggia, meno della metà rispetto alla media degli ultimi cinque anni, pari a 418 millimetri.
"La produzione italiana quest’anno - spiega Coldiretti al Giornale - risentirà pesantemente degli eccessi climatici, si stima in calo del 10% a livello nazionale per un quantitativo intorno ai 45,5 milioni di ettolitri ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. La vendemmia andrà avanti nelle prossime settimane secondo un calendario che risente dei tempi di maturazione dei vari vitigni, e che solitamente si chiude ad autunno inoltrato per i grandi rossi.
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