Dazi e guerra commerciale, Usa e Cina provano a fare pace: negoziati in Svizzera per trovare una quadra  - Affaritaliani.it

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Dazi e guerra commerciale, Usa e Cina provano a fare pace: negoziati in Svizzera per trovare una quadra 

Il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio Jamieson Grier incontreranno questa settimana gli omologhi cinesi in Svizzera

di Redazione

Incontro Usa-Cina sui dazi in Svizzera: l'annuncio di Bessent 

Prove di pace tra Usa e Cina: il segretario al Tesoro americano Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio Jamieson Grier incontreranno questa settimana gli omologhi cinesi in Svizzera. Lo hanno annunciato i rispettivi uffici secondo quanto riportato dai media Usa. Si tratterà del primo incontro ufficiale tra rappresentanti Usa e cinesi dall'imposizione dei dazi contro Pechino da parte di Donald Trump. 

L'ufficio di Bessent ha dichiarato in un comunicato che si recherà in Svizzera giovedì per un colloquio sul commercio con la presidente svizzera Karin Ketter-Sutter e che "incontrerà anche il rappresentante per le questioni economiche della Cina" Il comunicato non ha rivelato i nomi dei funzionari di Pechino che parteciperanno, ma il più quotato e principale negoziatore commerciale della Cina è il vicepremier He Lifeng.

La Cina promette di "non sacrificare la sua posizione di principio" e difendere "la giustizia" nei colloqui con gli Usa



La Cina promette di "non sacrificare la sua posizione di principio" e difendere "la giustizia" nei colloqui con gli Usa, assicurando di aver avviato negoziati dopo "appelli dell'industria e dei consumatori americani", in merito agli incontri sul commercio che il vicepremier He Lifeng, a capo del dossier per conto di Pechino, avrà col segretario al Tesoro americano Scott Bessent nella sua visita in Svizzera del 9-12 maggio. "Se gli Usa vogliono risolvere la questione coi negoziati devono affrontare il grave impatto negativo delle tariffe unilaterali su sé stessi e sul mondo", ha detto un portavoce del ministero del Commercio cinese.

La nuova amministrazione americana "ha adottato una serie di misure tariffarie irragionevoli e unilaterali, che hanno gravemente compromesso i legami economici e commerciali bilaterali e l'ordine economico e commerciale internazionale, ponendo serie sfide alla ripresa dell'economia globale". Al fine di difendere i propri diritti e interessi legittimi, la Cina ha adottato contromisure decise, ha aggiunto il portavoce in una nota. Di recente, gli Usa "hanno espresso la volontà di avviare un dialogo sui dazi e sulle questioni correlate attraverso diversi canali".

Dopo un'attenta valutazione dagli Stati Uniti, la Cina ha deciso di dialogare in scia "ad aspettative globali, interessi nazionali e richieste dell'industria e dei consumatori americani". Il portavoce ha osservato che "la posizione della Cina è stata coerente: se costretta a combattere, combatterà fino alla fine e, sui colloqui, la porta è aperta. Qualsiasi negoziato deve basarsi sul rispetto reciproco, sull'uguaglianza e sul reciproco vantaggio". Pertanto, se gli Stati Uniti "vogliono risolvere i problemi attraverso il dialogo, devono affrontare l'impatto negativo dei loro dazi unilaterali e rispettare le regole del commercio internazionale, l'equità e la giustizia, nonché le voci razionali di tutti i settori".

Il portavoce ha osservato poi che gli Stati Uniti "devono dimostrare sincerità, correggere le proprie pratiche scorrette e venire incontro alla Cina nel tentativo di risolvere le preoccupazioni di entrambe le parti con una consultazione paritaria", mettendo in guardia "contro qualsiasi tentativo di usare il dialogo come copertura per coercizione o ricatto". La Cina "non cercherà di raggiungere alcun accordo sacrificando i propri principi o la causa dell'equità e della giustizia internazionale". Sui negoziati in corso tra Washington e altre economie, il portavoce ha notato che "il compromesso non guadagna rispetto", mentre solo attenendosi con fermezza "a principi, equità e giustizia i Paesi possono salvaguardare i propri interessi". Per questo, Pechino resta impegnata ad ampliare l'apertura e a difendere il sistema commerciale multilaterale incentrato sull'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). 

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