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Economia
Def, ok all'unanimità: taglio accise fino al 2/5. Bonus mobilità elettrica

"L’andamento dei conti l’anno scorso era stato migliore delle attese, anche nei primi mesi di quest’anno abbiamo un andamento dei conti è piuttosto buono". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il Def spiegando che prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, "l’attività manifatturiera procedeva bene, quello delle costruzioni molto bene, il settore dei servizi migliorava gradualmente per effetto della graduale riapertura delle attività e il superamento della pandemia" che hanno determinato "un aumento dei prezzi dell’energia".

Inoltre, "un altro fattore di rallentamento" riguarda il commercio internazionale con la Russia " che rappresenta l’1,5% delle nostre esportazioni" che pur non essendo "una percentuale elevatissima, però il venir meno in parte di quest’esportazione ci rallenta". In più il ministro Daniele Franco ha rivelato che l'abbattimento dell'accisa su benzina e gasolio è stato esteso di dieci giorni. 

"Molte imprese stanno soffrendo moltissimo per l'aumento del costo dell'energia. Questo ha un impatto enorme sui costi di produzione. Dobbiamo pero' anche tenere a mente che questo e' picco del costo dell'energia, in futuro difficilmente restera' per periodi molto lunghi a questo livello. Il governo e' intervenuto ripetutamente con aiuti alle imprese, vedremo se" andranno "rafforzati". 

Auto, Mise: nuovi incentivi per 650 mln l'anno fino al 2024

Nella giornata di oggi è stato firmato il Dpcm che, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, ridisegna e finanzia in maniera strutturale l'incentivo per l'acquisto di veicoli, Auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni. In particolare, il provvedimento firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.

In particolare, la misura stabilisce che per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se e' contestualmente rottamata un'Auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.

Questa categoria di ecobonus e' finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024. Per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug - in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, e' possibile richiedere un contributo di 2mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2mila euro se e' contestualmente rottamata un'Auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus e' finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024. 

Def e crisi economica, Draghi: "Trovare una strada comune" 

Di fronte alle perplessità del numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, riguardo ai dati "sottostimati" dell'impatto della crisi sul Paese, il premier Mario Draghi ha sottolineato: "Dovendo decidere la risposta di politica economica e sì bene essere realisti, ma tutto sommato si sbaglia di meno a essere pessimisti che ottimisti. Quindi da quel punto di vista penso che il presidente Bonomi registri la situazione per quello che e'".

"Quanto al fatto che non convenga piu' produrre in Italia, non lo so... Perche' se si guardano gli utili dello scorso anno sembra che convenga molto produrre in Italia", ha aggiunto Draghi. "Quando si guarda la situazione del Paese il quadro complessivo sta peggiorando " ma "non bisogna drammatizzare perche' ci sono moltissime realta' in cui le cose vanno molto bene". 

Per quanto riguarda il futuro del Paese: "Il governo e le forze politiche oggi sono un tutt'uno negli occhi degli italiani: in questo momento difficile le forze politiche possono dare fiducia, possono dimostrare che il governo può affrontare l'emergenza con tutte le azioni necessarie, ma sappia anche continuare il percorso tutto sommato molto positivo del Pnrr e le riforme strutturali. Per dare fiducia bisogna mettere il governo in condizione di affrontare queste due sfide: continuare la normalità e affrontare l'emergenza. Per questo ci vuole unità". 

Infine, in tal proposito, ha sottolineato il premier: "L'incontro di domani" con i sindacati "è importante perche' riprende un confronto che si era un po' fermato a inizio anno, ma anche perche' l'Italia si trova attaccata da piu' fronti: inflazione, caro energia, mancanza di materie prima, guerra. Ho pensato che la cosa piu' naturale" da fare sia "vedere se non si possa essere tutti insieme, governo, sindacati, associazioni datoriali...e discutere del piano complessivo", "trovare una strada comune". 

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