Economia

Embargo petrolio russo, accordo Ue su stop al 90%. Esulta Orban: "Noi esenti"

Il Consiglio europeo ha varato il sesto pacchetto di sanzioni per Mosca. Ma Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria ottengono deroghe di mesi

Guerra Russia Ucraina: stop al greggio di Putin, ma l'Ue è spaccata

Il Consiglio europeo in tarda serata ha trovato l'accordo per l'embargo al petrolio russo. Sancito il taglio di due terzi del greggio proveniente da Mosca. Prevista una percentuale più alta tra 6 mesi, si arriverà al 90%. Ursula von der Leyen, presidente dell'Ue, ha preso di parola Germania e Polonia che hanno assicurato che entro l'anno faranno a meno del petrolio russo, anche di quello che arriva tramite l'oleodotto. E quindi l'unica deroga riguarderà Budapest, che importa solo il 7% del totale europeo. Fatti i conti, si tratta di "un'enorme parte del finanziamento della macchina da guerra di Putin che viene a mancare", concordano i leader a Bruxelles.

Nel frattempo il premier ungherese Viktor Orban festeggia l'accordo: "Noi siamo esenti". Ha ottenuto ciò che aveva chiesto nonostante l'Ue, anche nelle conclusioni del vertice, insista sul "temporaneità" della deroga e sulla necessità di "tornare quanto prima" in Consiglio per superarla. I capi di Stato e di Governo dell'Unione europea hanno raggiunto l'accordo sul sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. L'embargo al petrolio russo ha ottenuto il via libera ma con importanti deroghe: il divieto d'importazione riguarderà solo il greggio che arriva via mare. Resta fuori dal bando l'oleodotto Druzhba, che rifornisce l'Ungheria ma anche Germania e Polonia. Così come ha ottenuto una deroga di 18 mesi la Repubblica Ceca. Per tutti gli altri il divieto sarà in vigore entro fine 2022, fra sei mesi.

Guerra Russia Ucraina, Gazprom blocca le forniture di gas all'Olanda 

Gazprom ha interrotto completamente forniture di gas all'operatore olandese GasTerra. Lo ha affermato il colosso energetico russo dopo che la società olandese non aveva effettuato i pagamenti in rubli per il gas consegnato ad aprile. La misura era stata annunciata già ieri.     

GasTerra, controllata al 50% da enti governativi olandesi e al 25% da Shell ed Exxon, ha dichiarato di aver stretto accordi altrove per la fornitura dei 2 miliardi di metri cubi (bcm) che si aspettava di ricevere da Gazprom fino a ottobre.

Attraverso il suo account Twitter ieri il ministro dell'Energia olandese, Rob Jetten, ha dimostrato supporto a GasTerra e ha assicurato che la decisione "non avrà conseguenze sulla consegna fisica del gas alle famiglie olandesi".

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