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Economia
Eredità Del Vecchio, "pace" in famiglia: verso un accordo per la successione
Leonardo del Vecchio

Successione Del Vecchio eredi a un passo dall’accordo

La famiglia Del Vecchio non intende essere considerata litigiosa riguardo alle ricchezze lasciate dal padre. Come già fatto con successo dagli eredi Berlusconi, si è impegnata per risolvere le divergenze emerse finora, come riportato da Repubblica. Nei recenti tre mesi, i sei eredi (Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente) e i due legatari (Nicoletta Zampillo e Rocco Basilico) si sono riuniti per recuperare l'unità familiare. Attualmente, sette su otto sembrano concordare, anche se solo verbalmente, su due modifiche allo statuto della Delfin, la holding di famiglia, che potrebbero facilitare un accordo sulla successione.

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Il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, ha lasciato la maggior parte dei suoi beni a una holding lussemburghese, la Delfin, che detiene il 32% della multinazionale degli occhiali Essilux. Ha stabilito che questa società sia gestita autonomamente dal consiglio di amministrazione (cda), composto da cinque persone, escludendo ogni interferenza degli otto soci, ovvero i sei figli, l'ultima moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di lei Rocco Basilico. Del Vecchio ha anche previsto che tali regole possano essere modificate solo con il consenso unanime di tutti e otto i soci.

Durante l'ultima videoconferenza prima di Natale, tutti, tranne Marisa, hanno concordato di incaricare un avvocato lussemburghese per apportare due modifiche allo statuto. La prima modifica riguarda la durata in carica del cda e dei consiglieri di Delfin, che non sarebbe più a vita ma scadrebbe ogni tre o quattro anni. Questo cambiamento mira a far sì che l'operato dei consiglieri e del cda Delfin si allinei meglio all'interesse dei soci, promuovendo una dialettica tra management e azionisti che attualmente non esiste. La seconda modifica riguarda la distribuzione dei dividendi. Attualmente, lo statuto richiede una maggioranza di almeno sei soci su otto per definire l'importo degli utili da distribuire. Gli eredi propongono di aumentare la soglia minima distribuibile al 30-40%, consentendo agli utili di affluire più abbondanti nelle tasche dei soci anche in assenza di un accordo per un importo superiore.

L'accordo potrebbe sbloccare la successione e risolvere i dubbi dei tre figli Luca, Clemente e Paola, che hanno accettato l'eredità con il beneficio di inventario. Tuttavia, senza il consenso di Marisa, l'accordo risulta incerto. Sebbene la responsabilità cadrebbe su di lei, sembra attualmente irremovibile nel modificare le disposizioni lasciate dal padre. Le prossime settimane diranno se gli eredi Del Vecchio riusciranno a trovare una soluzione prima dell'assemblea Essilux di aprile, durante la quale verrà nominato il nuovo cda della società quotata a Parigi. Con le regole attuali, spetta all'azionista Delfin (32%) presentare una lista di maggioranza per l'assemblea, che dovrebbe vedere la conferma di Milleri come presidente e amministratore delegato di Essilux, con Notari come consigliere e alcuni nuovi manager italiani. Gli otto azionisti non potrebbero partecipare alla formazione della lista se l'accordo sul cambio di statuto arrivasse prima dell'assemblea, potrebbero insorgere dubbi.

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