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Economia
Gas russo in rubli, Bruxelles frena: "Gli Stati Ue rischiano l'infrazione"

Il Cremlino assicura le forniture solo a chi paga con la moneta russa. Crescono le divisioni interne all'Ue anche sul tema stoccaggi 

"L'apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri": così il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, frena sulla possibilità di pagare con la moneta russa le forniture di gas, ribadendo l'orientamento di Bruxelles, impossibilitata ad aprire un conto in rubli.

Questo perchè, per prima cosa, è "il Paese membro che deve far rispettare le sanzioni, dunque è il Paese che deve vigilare che le società rispettino le sanzioni". Sanzioni che, viene spiegato, hanno un obbligo legale e in caso contrario la Commissione può aprire la procedura d'infrazione". In secondo luogo, prosegue Mamer, "il nostro orientamento non è cambiato. Abbiamo già indicato cosa è possibile fare e cosa non lo è. Aprire un conto per pagare in rubli non è permesso". 

La precisazione arriva dopo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che aveva sottolineato come il decreto del presidente russo Vladimir Putin sul pagamento in rubli delle forniture di gas "è valido e non crea difficoltà a chi utilizza questo schema". 

Sul tema si è espresso un portavoce del colosso energetico italiano, Eni, che ha spiegato come la compagnia "sta tuttora svolgendo le proprie valutazioni" sulla possibile apertura di due conti, uno in euro e uno in rubli, per far fronte alle scadenze contrattuali per i pagamenti del gas russo previsti nella seconda metà del mese di maggio. Al momento però non è stata avviata "alcuna procedura". 

Ma non solo pagamento in rubli. Le tensioni interne bloccano anche il negoziato sulle nuove norme sugli stoccaggi del gas. Non sono bastate oltre dodici ore di trattative notturne ai rappresentanti dell'Europarlamento e del Consiglio Ue per trovare un accordo sul regolamento che stabilisce l'obbligo di riempimento dei depositi di gas europei entro l'autunno.

Come spiega l'Ansa, l'accordo c'è sul 90% del dossier, "l'unico punto a rimanere fuori èla provenienza del gas". "L'Europarlamento, continua Ansa, ha chiesto che le riserve Ue siano riempite senza gas russo, la presidenza francese dell'Ue ha invitato a non confondere le sanzioni e un regolamento per il mercato interno, paventando il rischio che una misura del genere sarebbe facilmente impugnabile in tribunale da parte di Gazprom. Il compromesso è però in vista. Le delegazioni sono consapevoli che i tempi per un accordo sono stretti e si vedranno ancora giovedì oppure venerdì per chiudere". 

Intanto a metà pomeriggio accelera al rialzo il prezzo del gas europeo dopo che la Commissione Ue ha chiarito che l'apertura di un conto in rubli per il pagamento del metano russo violerebbe le sanzioni contro Mosca, facendo scattare una procedura d'infrazione contro gli  Stati membri. I future ad Amsterdam, dopo un avvio in calo, hanno ripreso a salire e avanzano ora del 4,4% a 96,9 euro al megawattora. 

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