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Economia
Generali, Crt e Delfin al lavoro sullo scioglimento del patto
Francesco Gaetano Caltagirone, Giovanni Quaglia e Leonardo Del Vecchio

Il patto di consultazione sulle Generali non ha più ragion d'essere


Fondazione Crt e Delfin preparano lo scioglimento del patto di consultazione sulle Assicurazioni Generali.  Secondo quanto riferiscono ad Affaritaliani.it alcune fonti interne all'ente sabaudo la fondazione torinese, che oggi come anticipato da questo giornale ha tenuto un incontro informale sul dossier triestino, sta studiando con i propri avvocati le modalità tecniche migliori per uscire dall'accordo siglato a settembre con il gruppo Caltagirone e la holding di Leonardo Del Vecchio

Oltretutto, altre fonti finanziarie aggiungono che dopo il recesso del 28 gennaio con effetti immediati da parte dell'imprenditore patron del Messaggero, l’accordo sulla compagnia triestina fra l’ente torinese guidato da Giovanni Quaglia e da Massimo Lapucci e la holding di Leonardo Del Vecchio non ha più ragione di esistere.

Il patto (secondo le ultime comunicazioni ufficiali al 16,309% del capitale del Leone), si riferisce, era stato fatto perchè c’erano dei consiglieri nel board, espressione di azionisti rilevanti, che volevano valutare un nuovo indirizzo strategico per la compagnia e un nuovo piano industriale. Piano che è stato presentato dall’attuale amministratore delegato Philippe Donnet, a metà dicembre, invece in continuità e che quindi fa sì che, si conclude, l’accordo non abbia più senso. Anche se nel testo dell'accordo si faceva esplicito riferimento allo svolgimento dei lavori in assemblea. 

I due azionisti, che insieme hanno l’8,331% (il 6,618% in capo a Delfin il 29 gennaio, ma è probabile che la holding abbia incrementato la propria posizione) e che sono critici rispetto all’attuale gestione che il primo socio Mediobanca vuole al contrario riconfermare appoggiando la lista del consiglio, voteranno in assemblea quella alternativa che verrà presentata da Caltagirone, lista che si presume sarà di maggioranza.

Secondo alcune indiscrezioni l’imprenditore capitolino, fra l’8 e il 9% del capitale del Leone (ma in crescita), potrebbe alzare il velo su squadra e piano industriale alternativi entro due settimane. “Ulteriori e ampi aggiornamenti sugli ultimi accadimenti dei giorni scorsi e la corretta gestione attuata nell’ambito del patto di consultazione su Assicurazioni Generali, sono stati forniti oggi pomeriggio dai vertici della Fondazione Crt durante una nuova riunione tra alcuni consiglieri di Indirizzo e di amministrazione collegati in videoconferenza”, fa sapere l'ente torinese al termine del meeting. Che aggiunge: “La riunione informale con i consiglieri si è chiusa dopo circa un’ora nel segno della compattezza e della collaborazione”.
 
“Come già ribadito nell’ultima informativa al consiglio di Indirizzo del 21 dicembre scorso, - conclude la fondazione - il patto di mera consultazione venne sottoscritto proprio per assicurare, sempre e fin da subito, in piena coerenza con la normativa e disciplina regolatoria, massima correttezza negli scambi informativi con la finalità di ponderare i propri autonomi interessi con riferimento alle materie all’ordine del giorno della prossima assemblea di Generali”.

Intanto, la compagnia triestina è al lavoro con la stesura della short list per la lista del consiglio da sottoporre al voto degli azionisti a fine aprile. Il Cda per fare il punto della situazione, anche sulla cooptazione di tre consiglieri dopo l’uscita di Caltagirone, di Romolo Bardin e di Sabrina Pucci (ingressi che verranno effettuati anche in ottica rinnovo del board), è in calendario il 16 febbraio.

@andreadeugeni

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