Guerra Ucraina, volatilità sovrana in Borsa. Milano ancora giù. Gas a 227€ - Affaritaliani.it

Economia

Guerra Ucraina, volatilità sovrana in Borsa. Milano ancora giù. Gas a 227€

Guerra Russia-Ucraina, schizzano i prezzi di petrolio, gas e oro. Sui listini europei vendite su banche e auto. Spread a 160 punti base

Piazza Affari -1,35%. Petroliferi in evidenza a partire da Tenaris ed Eni, oltre a Leonardo e Prysmian 

Dopo il venerdì nero, la settimana iniziata con una seduta ad alta tensione e all'insegna della volatilita' per l'Europa. Con le nuove minacce di Putin nel week end e l'ipotesi di un embargo sulle importazioni di gas e petrolio dalla Russia ventilata dal presidente americano Biden, i listini sono affondati in apertura con Milano che e' arrivata a perdere oltre il 6%. Cio' mentre il petrolio toccava 130 dollari con il Brent e il gas arrivava a 345 euro. Poi, la mediazione turca tra Ucraina e Russia - giovedi' dovrebbero incontrarsi i due ministri degli Esteri Lavrov e Kuleba - e il via al terzo round di negoziati mentre i russi annunciavano il cessate il fuoco su sei corridoi umanitari, ha riportato le Borse sulla parita'.

Infine, e' arrivata l'apertura debole di Wall Street, peggiorata poi con il passare delle ore. Il bilancio finale, per Milano, parla di un -1,35% con ovviamente i petroliferi in evidenza a partire da Tenaris (+13%) ed Eni (+4%), oltre a Leonardo (+6,3%) e Prysmian (+4,4%). Le vendite, come in Europa, si concentrano su banche e auto: su Unicredit in rosso del 5,6%, e su Stellantis (-6,4%) mentre Telecom Italia vive una seduta in altalena e dopo avere toccato un rialzo del 10% chiude a -3% nel giorno in cui e' partito il roadshow dedicato agli istituzionali.

Sul resto del listino continua a volare GasPlus che balza del 19%. Capitolo commodity. Dopo il no tedesco al blocco delle importazioni dalla Russia frenano sia il petrolio sia il gas. Il primo ora guadagna comunque il 3,7% con il Wti a un passo da 120 dollari, il secondo segna 227 euro (+18%). Sul fronte dei cambi, continua a perdere quota l'euro nei confronti del dollaro: si attesta a 1,085 contro 1,091 di venerdi' scorso. La divisa unica invece e' stabile a 125,3 yen, mentre il cambio dollaro/yen e' pari a 115,45 (114,78). 

In Europa la Borsa di Londra chiude praticamente sulla parita', Amsterdam cede lo 0,4% mentre Parigi e Francoforte perdono rispettivamente l'1,3% e il 2%. Poco prima dell'apertura di Wall Street i principali listini si erano riportati quasi tutti sulla parita', poi il peggioramento della Borsa americana ha portato a una nuova chiusura negativa dopo la debacle di venerdi' scorso. A Piazza Affari, al di la' dell'exploit dei titoli legati al greggio come Tenaris ed Eni, vede spiccare Prysmian (+4,4%) che beneficia delle scommesse su un trend di elettrificazione sempre piu' spinto dell'Europa per diminuire la dipendenza dal gas russo. Acquisti anche su Cnh Industrial (+3%) e su Diasorin (+1,8%), favorita dal buon andamento a livello europeo del settore farmaceutico.

A pagare il conto piu' salato sono ancora una volta i settori ciclici come auto e banche. Stellantis lascia sul terreno il 6,4%, Ferrari il 5,7%, Unicredit il 5,6% mentre Telecom Italia cede un altro 5,4% (ma era arrivata a toccare +10%). C'e' attesa, per quanto riguarda l'operatore tlc, per il prossimo cda che dovrebbe finalmente prendere in esame l'Opa di Kkr. Tra i titoli difensivi, infine, si salvano Snam (+0,7%), Hera (+0,4%) e A2A, che chiude invariata. Moncler registra +0,6% in una seduta complicata per il lusso, che evidentemente paghera' il venir meno della capacita' di spesa russa nei prossimi mesi e nei prossimi anni. 

In Europa paga dazio il settore auto, che cede quasi il 4% con lo stoxx di settore, seguito dalle banche (-3,2%); le utilities chiudono la seduta sulla parita', lo stoxx dei farmaceutici lascia sul terreno lo 0,44%. A Francoforte la migliore e' Siemens (+5,3%) mentre Porsche e Volkswagen cedono oltre il 5%; Adidas e' la peggiore delle blue chip con un passivo del 5,4%.

A Parigi continua a salire Thales (+6%) mentre Renault ed Engie lasciano sul terreno oltre il 5%. Aziende della difesa in luce anche a Londra dove Bae System guadagna oltre il 7% mentre Easyjet cede il 7,5% e crolla con tutto il comparto dei viaggi.

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