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Economia
Ocse: inflazione area a gennaio balza al 7,2%, top dal 1991. Italia al 4,8%

Ocse, in Italia l'inflazione è passata dal 3,9% al 4,8%. L'aumento riflette in parte l'incremento record della Turchia e l'effetto della crisi 

Il rincaro dei prezzi tocca i massimi da 31 anni nell'intera area Ocse: a gennaio, secondo i dati diffusi oggi, il tasso è balzato al 7,2% sull'intero anno, dal 6,6% di dicembre e contro l'1,6% di gennaio 2021. Si tratta del livello più elevato da febbraio 1991. L'aumento, ha sottolineato l'Ocse, riflette in parte il nuovo, forte aumento dell'inflazione in Turchia che è passato al 48,7% dal 36,1% precedente. 

Escludendo la Turchia, l'inflazione media nei Paesi industrializzati risulta del 5,8% dopo 5,5% nel dicembre 2021, precisa l'agenzia di stampa economica Radiocor. Il tasso è aumentato in modo sostanziale anche nel G20, salendo al 6,5% a gennaio dal 6,1% del mese precedente, ma con ampie divergenze tra i vari Paesi non-Ocse. 

Tornando ai dati Ocse, escludendo i prezzi dei generi alimentari e dell'energia, l'inflazione è aumentata al 5,1%, il livello più alto dal dicembre 1992, dal 4,7% di dicembre, registrando una marcata accelerazione anche dei prezzi dei servizi. Nel G7, rileva l'Ocse, gli aumenti più significativi dell'indice dei prezzi al consumo si sono verificati in Italia (4,8% dal 3,9%), Stati Uniti (7,5% dal 7%) e in Canada (5,1% dal 4,8%). 

Contenuti gli aumenti contenuti per il Regno Unito al 4,9% dal 4,8% e la Francia al 2,9% dal 2,8%. In Germania, per contro, l'inflazione è diminuita al 4,9% dal 5,3% per effetto di fattori temporanei, quali la riduzione dell'Iva. Il Giappone, dove l'indice è passato dallo 0,8% allo 0,5%, ha registrato il netto rallentamento dei prezzi degli alimentari freschi e di alcuni servizi. I prezzi dell'energia hanno continuato ad avere un forte peso nell'incremento complessivo dell'inflazione in tutti i 7 big, incidendo da 1,1 punti percentuali nel caso del Regno Unito a 3,2 punti in Italia

Il contributo dell'inflazione dei prezzi alimentari è rimasto limitato ed è compreso tra 0,3 punti in Francia e 0,8 punti in Canada. Tra gli altri Paesi Ocse, di rilievo l'aumento dell'inflazione in Olanda al 6,4% dal 5,7% e in Lituania al 12,4% dal 10,6%. Indice dei prezzi in calo, per contro, in Spagna al 6,1% dal 6,5%. Tra i Paesi del G20 non aderenti all'Ocse, la Cina a gennaio ha segnato un'inflazione in discesa allo 0,9% dall'1,5% di dicembre, l'India è salita al 5,8% dal 5,6%, il Brasile al 10,4% dal 10,1%, la Russia all'8,7% dall'8,4%. In lieve calo, ma sempre su livelli elevatissimi, l'Argentina che passa al 50,7% dal 50,9%.
 

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