Flop della Cdu, Bce nel mirino. La Merkel vuole la testa di Draghi
Non c'è soltanto la questione dei migranti dietro il flop elettorale dei cristiano-democratici di Angela Merkel. La forte avanzata della destra tedesca dell'Afd era quasi scontata, soprattutto dopo la mossa a sorpresa della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse a zero nella Zona Euro. In Germania, nonostante qualcuno dica che Draghi sia intervenuto anche per salvare Deutsche Bank, le casse rurali - molto diffuse sul territorio - sono furiose per la decisione della Bce.
I tedeschi ormai preferiscono tenere i soldi sotto il materasso o, più probabilmente, investire al di fuori della Germania visti i rendimenti a zero o addirittura negativi. Ambienti politici della Cdu, ma soprattutto della Csu bavarese (partito gemello di quello della Merkel), accusano direttamente Draghi di una politica troppo a favore dei paesi del Mediterraneo (Italia in testa, ma non solo) che danneggia gli interessi della Germania e dei risparmiatori tedeschi. Tanto che a Berlino circola l'indiscrezione secondo la quale la stessa Cancelliera, spinta anche dalla Bundesbank, vorrebbe chiedere la testa del presidente della Bce sostituendo l'italiano Mario Draghi con il tedesco Jens Weidmann.
Un'ipotesi certo non facile da realizzare per la Merkel, anche se molti paesi del Nord (Finlandia in testa) potrebbero essere al fianco di Berlino. Dal punto di vista elettorale, i tedeschi hanno voluto punire la Grande Coalizione della Cancelliera sia per la gestione dell'emergenza immigrazione, soprattutto dopo i fatti di Colonia di Capodanno, sia per spingere la Cancelliera ad alzare maggiormente la voce in Europa contro i paesi del Sud e a difesa degli interessi dei tedeschi. E' del tutto evidente che il successo dell'Afd e il forte calo della Cdu non farà altro che irrigidire la posizione di Berlino, sia sui migranti sia sull'euro e il rispetto dei vincoli Ue. Con Draghi nel mirino non più soltanto della Buba ma anche del governo federale.