Esteri
Sul Covid l'Occidente ha battuto il regime di Pechino. Cina nel caos
Il gigante asiatico non riesce a gestire la nuova ondata di pandemia, si temono "varianti" Covid in tutto il mondo
Se un cittadino procura un danno all’altrui proprietà deve risarcirlo, la Cina lo fa senza pagare alcun dazio
C’ha messo del tempo però c’è arrivata anche lei. Parliamo della Cina, il gigante asiatico più popolato del mondo, miliardi di persone costrette in uno strano regime che a parole si dice comunista ed in pratica permette il crearsi della casta dei milionari mentre la maggioranza della popolazione è povera e priva di libertà.
E nulla è meglio per capire la sua incompetenza politica che osservare come si sono sviluppate le politiche anti-Covid. Intanto partiamo da un punto fondamentale: la pandemia Covid – 19 è nata in Cina nel famoso
mercato del pesce di Wuhan, la città maledetta che ha incubato il contagio mondiale.
È nata in Cina perché le condizioni igieniche di quel popolo sono pessime ed infatti anche in passato aveva propagato pandemie. Poi l’usanza barbara di mangiare carne cruda ha fatto il resto, nonostante gli avvisi dell’OMS. Inoltre non è neppure ben chiarita l’origine del virus perché il "mercato del pesce" è a 800 metri dal più grande centro mondiale di ricerca di virologia proprio su virus quasi identici al Covid, ottenuti da quelli dei volatili, come i pipistrelli.
Quantomeno dunque la Cina dovrebbe riparare a livello mondiale l’immane danno. A quanto risulta solo Donald Trump, da presidente Usa, ha chiesto misure di risarcimento ed anche uno Stato federale americano ha fatto "causa" alla Cina ma naturalmente nulla è cambiato ed ancora essa resta un pericolo mondiale.
La politica del contenimento iniziale poteva avere un senso, come del resto anche in Italia, se si fossero creati nuovi posti letto in terapia intensiva e comunque in attesa di un vaccino.
Ma una volta arrivato il farmaco la politica sanitaria, secondo i maggiori virologi mondiali, doveva essere invertita e cioè far diffondere il virus per vaccinare "naturalmente" anche chi non lo aveva fatto di sua volontà e poi cercare di fare diventare il morbo endemico e a minore gravità.
Cosa che è avvenuta in quasi tutto il mondo tranne nei regimi ottusi come quello cinese. Dunque mentre in Occidente sono un paio di anni che il virus sta diventando endemico in Cina è accaduto l’esatto contrario con la politica dei "zero casi", perché per un regime è normale pensare di isolare miliardi di persone con la forza dal resto del mondo, cosa ovviamente impossibile ed infatti quando i soloni di Pechino se ne sono accorti la scorsa settimana hanno cercato di invertire la rotta: contrordine compagni!, è proprio il caso di dirlo.
Peccato però che ormai era inutile chiudere la stalla perché i buoi rossi erano già scappati. Infatti Pechino si è accorta che la politica Occidentale era quella giusta ed ha tentato goffamente di imitarla. Peccato che adesso la Cina - per la seconda volta - torna a essere un pericolo mondiale perché ora con il "liberi tutti" il Covid sta riesplodendo tra la gente mal vaccinata – il vaccino cinese infatti è scadentissimo - e quindi l’intera popolazione sta diventando un formidabile generatore di varianti che "regalerà" a breve tempo, come la prima volta, al mondo intero.
Gli ospedali sono al collasso e la Cina non sa, una seconda volta, come gestire l’emergenza. Naturalmente i politici hanno paura ad accusare la Cina con cui tutti tengono rapporti commerciali e l’OMS gestita in maniera devastante da Tedros Adhanom Ghebreyesus che con la pandemia ne ha combinate di tutti i colori questa volta mette le mani avanti dicendo che il pericolo è grandissimo.
Insomma, mentre se un privato cittadino involontariamente procura un danno all’altrui proprietà deve risarcirlo, la Cina che ha quasi distrutto il mondo impunemente ed ora ci riprova senza pagare alcun dazio.