Politica
Berlusconi con Verdini-Alfano. 'I Repubblicani' contro Lega e Fdi
Sostegno a Renzi nella sfida con l M5S
Lavori in corso tra i moderati per costruire un rassemblement centrista e popolare che si presenti alle prossime elezioni politiche diviso dalla Lega di Salvini e da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. La scelta di Silvio Berlusconi di insistere su Guido Bertolaso a Roma avrà ripercussioni importanti e forse anche storiche per la politica italiana.
Il processo di disgregazione dell'attuale Centrodestra, nonostante si presenti unito ad esempio a Milano, è in atto. I colonnelli di Forza Italia che hanno spinto per la rottura con Salvini e Meloni stanno studiando una sorta di federazione o nuovo partito con Ala di Denis Verdini, Area Popolare-Ncd di Angelino Alfano, l'Udc di Pierferdinando Casini, gli ex montiani di Scelta Civica e Fare! di Flavio Tosi. Tentativi di dialogo anche con i Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto.
L'obiettivo è quello di arrivare ad un nuovo soggetto politico che si presenti agli italiani come centrodestra moderato e non lepenista e anti-euro e anti-Europa. L'ipotesi che piace quello all'ex Cavaliere è quella di chiamare il raggruppamento 'I Repubblicani' in modo da tenere insieme la cultura laica di Verdini e Scelta Civica e quella cattolica di Alfano e Casini. In prospettiva 'I Repubblicani' potrebbero aprire un canale di dialogo con il Partito Democratico nel caso in cui Matteo Renzi - come è del tutto probabile - alle prossime elezioni con l'Italicum non vinca al primo turno restando sotto il 40%.
Berlusconi è convinto che al ballottaggio andranno Renzi e i 5 Stelle (Salvini solo terzo e fuori dai giochi, stando almeno ai calcoli che si fanno ad Arcore) e a quel punto l'eventuale 10-12% (secondo le prime stime) de 'I Repubblicani' sarebbe offerto al leader dem per un sostegno contro i grillini al secondo turno. In cambio l'ingresso nel governo e ruoli chiave per i moderati nel prossimo Parlamento. In questo modo Berlusconi potrebbe tornare ad avere un ruolo politico senza "consegnarsi" ai "ragazzotti" (il termine con cui i berlusconiani chiamano Salvini e la Meloni).
