Politica
Dazi, Europa nell'angolo. Solo "mancette" da Trump: o subisce o guerra commerciale e recessione. E Ursula trema
Ue, ipotesi Draghi se cade von der Leyen. Inside

Ursula Von Der Leyen e Donald Trump
Meloni al lavoro per salvare il più possibile le eccellenze del Made in Italy
Giovedì 7 agosto entrano in vigore i dazi Usa al 15% sulle merci esportate dall'Unione europea verso gli Stati Uniti d'America. Questa volta - assicurano fonti di Bruxelles - Donald Trump non concederà altre proroghe. L'Europa, divisa come su moltissimi altri dossier internazionali (dal riconoscimento dello Stato di Palestina all'atteggiamento verso Ucraina e Russia), a parole afferma che la trattativa è ancora in corso con Washington su esenzioni e tariffe particolari su alcuni settori.
Ma la verità è che, al massimo, potranno esserci delle "mancette" del tycoon al Vecchio Continente. E infatti Giorgia Meloni, grazie al suo ottimo rapporto sia con Trump che con il suo vice JD Vance, lavora dietro le quinte per salvare il più possibile il Made in Italy e le sue eccellenze, come ad esempio il formaggio (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) e i vini (Prosecco su tutti ma non solo). Il problema sono però l'industria dell'auto e del comparto farmaceutico, la vera "ciccia" come avrebbero detto decenni fa.
Su questi settori il presidente Usa intende incassare miliardi di dollari da redistribuire alla classe meno abbiente americana in vista soprattutto delle elezioni di medio termine per mantenere il controllo della Camera e del Senato Usa e non diventare un'"anatra zoppa".
Bruxelles di fatto è nell'angolo. Ursula von der Leyen è stata attaccata da più parti per la sua stretta di mano in Scozia con Trump e per aver "ceduto" all'inquilino della Casa Bianca. Tanto che le sinistre al Parlamento europeo potrebbero addirittura presentare una mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione europea che, se avesse i voti anche dei gruppi di destra, potrebbe clamorosamente portare a un terremoto politico ai vertici dell'esecutivo Ue.
Un salto nel buio perché non esiste un sostituto, al momento, e non esistono nemmeno le elezioni anticipate come accade in Italia o in qualsiasi altro Paese se cade un governo e non ce n'è un altro. Qualcuno ipotizza la soluzione Mario Draghi dopo von der Leyen che sicuramente potrebbe unire la stessa maggioranza Ursula, una sorta di governo tecnico "modello Italia" a Bruxelles. Ma mettere d'accordo i 27 sarà difficilissimo. Il rischio per qualcuno è davvero lo scenario di dissoluzione dell'Unione, che ha preannunciato Massimo Cacciari su Affaritaliani qualche giorno fa. D'altronde o così o pomì, o mangi sta minestra o salti la finestra.
L'Europa non ha molte alternative: o accetta i dazi al 15% di Trump (con qualche "mancetta"-esenzione come sta cercando di ottenere la presidente del Consiglio per l'Italia) oppure salta tutto e addio accordo. Ma questo significherebbe guerra commerciale con dazi e contro-misure sempre più pesanti che porterebbero a una sicura recessione e a uno scenario drammatico per il Vecchio Continente.
Ed ecco perché non mancano perfino le ipotesi estreme di dissoluzione e implosione dell'Ue, vista la posizione durissima della Francia di Emmanuel Macron contro gli Usa e le difficoltà di Friedrich Merz, cancelliere tedesco del PPE con von der Leyen ma sostenuto dai socialdemocratici dell'Spd che hanno una posizione molto critica nei confronti del patto scozzese Usa-Ue simile a quella del Pd e della sua segretaria Elly Schlein.
Leggi anche/ Dazi, la timida risposta dell'Ue. Corsa contro il tempo per evitare la mazzata. Trump: "Dai guadagni un possibile dividendo per i meno abbienti" - Affaritaliani.it