Gas russo, in Italia allarme al livello due. Possibile razionamento da subito
Il pagamento in rubli mette in difficoltà il nostro Paese e la Germania. Draghi vola in Algeria per chiudere nuovi contratti per le forniture
Gas russo, Draghi sente Scholz e Macron: "Tetto europeo al prezzo"
La guerra in Ucraina continua ma il conflitto si inasprisce sempre di più anche a livello diplomatico. Putin ha deciso che da oggi chi non pagherà più il gas russo in rubli non potrà più accedere alle forniture di Mosca. "Un ricatto inaccettabile. Una mossa per spaccare l’Europa, a cui i Paesi membri si sottrarranno. Mario Draghi - si legge su Repubblica - non ha dubbi: dividere l’Unione tra buoni e cattivi è l’obiettivo di Vladimir Putin. Lo Zar intende usare l’eccezione nella vendita del gas agli europei come mezzo di pressione indebita: chi dovesse mostrarsi troppo duro con Mosca, sollecitare nuove sanzioni o aumentare la fornitura di armi all’Ucraina, sarebbe punito con la mannaia energetica. Per questo, il premier sente prima il presidente francese Macron, poi il cancelliere tedesco Scholz. Per promettersi, al di là delle differenze che certo indeboliscono il fronte, una reazione comune.
A Roma, intanto, - prosegue Repubblica - ci si prepara agli scenari peggiori. Se nelle prossime ore dovesse inasprirsi ancora lo scontro con Putin, si procederebbe con l’innalzamento dell’allarme al livello due (in una scala emergenziale di tre). Di fatto, si imporrebbe una riduzione dei consumi, a partire da quello di edifici pubblici, monumenti e pubbliche amministrazioni. Ma non basta. Draghi ha bisogno di sostituire presto il gas russo. Dopo il lungo tour in cui Luigi Di Maio ha posto le basi per aumentare le importazioni da Qatar e Algeria, il premier potrebbe recarsi ad Algeri per un vertice intergovernativo utile a rafforzare la partnership con il Paese nordafricano.