Papa-Meloni, sintonia sui migranti: il peronismo nel pensiero di Bergoglio
Papa Francesco: "In mare la vita va salvata. Ma l'Italia, questo governo, non può fare nulla senza l'accordo con l'Europa"
Migranti, il cambio di passo del Papa in quella congiunzione avversativa "ma". L'analisi
C’è un fatto nuovo che in questi giorni si è verificato ma che non è stato adeguatamente percepito nella sua importanza e cioè la sintonia tra Papa Francesco e Giorgia Meloni per quanto riguarda i migranti.
Un tema –come noto- particolarmente ostico con cui si era già confrontata la Lega ai tempi del governo giallo–verde e che aveva allora provocato tensioni e frizioni con il Vaticano, nonostante che Matteo Salvini si professasse cattolico praticante e facesse mostra di rosari e crocifissi.
Tutto è cominciato sull’aereo papale che stava tornando dal Bahrein. Il Papa, come di consuetudine, si è intrattenuto con i giornalisti e ha fatto considerazioni che hanno sorpreso. Ha cominciato elogiando la “donna” Giorgia Meloni: “La prima donna alla guida di un governo in Italia? "È una sfida. Il nuovo governo incomincia adesso, io sono qui: gli auguro il meglio. Io sempre auguro il meglio a un governo, perché il governo è per tutti e gli auguro il meglio perchè' possa portare l'Italia avanti".
Poi ha continuato auspicando stabilità del governo stesso: "E' giusto che dall'inizio del secolo fino a ora l'Italia abbia avuto 20 governi? Finiamola con questi scherzi... “. E poi è entrato nel merito: “In mare la vita va salvata. Ma l'Italia, questo governo, non può fare nulla senza l'accordo con l'Europa, la responsabilità è europea".
È proprio nella congiunzione avversativa “ma” che si esplicita pienamente il cambiamento del pensiero del Papa. In quella frase c’è tutto un programma politico e cioè che il governo sta facendo bene a salvare i fragili ma la “responsabilità è europea” e quindi anche l’Europa deve prendersi le sue responsabilità e cioè la sua quota di migranti e forse in questo discorso rientra anche quello che propone Salvini di “restituire” i migranti agli stati indicati dalla bandiera che batte la nave delle Ong, nel recente caso la Norvegia e la Germania.
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