Quirinale: Cartabia, Amato o Casini o si va alle elezioni a maggio. Inside
Quirinale, veti e controveti bloccano l'ipotesi di accordo. E le urne si avvicinano
Quirinale, rottura Berlusconi-Letta. Tutto in alto mare
Si ingarbuglia la partita del Quirinale e si avvicinano le elezioni politiche anticipate. Data probabile l'8 e il 9 maggio, come ha scritto tempo fa Affaritaliani.it. Le affermazioni (non smentite) di Silvio Berlusconi ("con Draghi al Colle Forza Italia fuori dal governo") hanno provocato un vero e proprio terremoto. L'ira di Enrico Letta e del Partito Democratico ha fatto letteralmente saltare il tavolo.
L'ex Cavaliere non fa un passo indietro, anzi - come ha spiegato Antonio Tajani - sta cercando nel Gruppo Misto i voti per diventare presidente della Repubblica. Il punto è chiaro. Pd e Movimento 5 Stelle non accettano e votano nessun candidato di Centrodestra al Quirinale. E il non riguarda solo Berlusconi, ma anche le altre ipotesi in campo come Marcello Pera, Letizia Moratti ed Elisabetta Casellati.
Ma, sul fronte opposto, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno detto chiaramente che questa volta il Capo dello Stato dovrà essere di area Centrodestra (non necessariamente Berlusconi, anche se il leader azzurro è e resta la prima scelta). L'altra ipotesi, dopo il silenzio scontato di ieri in conferenza stampa, resta quella del premier. Coraggio Italia, ad esempio, potrebbe scaricare Berlusconi e appoggiare la candidatura di Draghi al Colle.
Ma il veto di Forza Italia è pesantissimo. In sostanza, se al Quirinale andasse Berlusconi, magari per una manciata di voti, o un altro esponente di Centrodestra, dal governo si sfilerebbero Pd, M5S e LeU. Se invece fosse eletto al Colle Draghi, Forza Italia, e a seguire la Lega, lascerebbero l'esecutivo. Con l'inevitabile ritorno alle urne ai primi di maggio (e a spingere verso questo scenario c'è anche la ripresa del partito di Berlusconi nei sondaggi).
L'unico modo per evitare le urne - spiegano fonti qualificate - sarebbe un'intesa, lontana e al momento difficile, o su Marta Cartabia, o su Giuliano Amato o su Pierferdinando Casini. Tutti i tre nomi sono stimati e sulla carta potrebbero mettere d'accordo buona parte della maggioranza, ma sembrano prevalere veti e controveti. E così il voto anticipato si avvicina...
Commenti