Quirinale, scontro Berlusconi-Letta: salta il tavolo della trattativa
Silvio minaccia: se Draghi va al Colle il governo cade. Il segretario dei dem: "Sono convinto che il leader di Fi smentirà"
Quirinale, Berlusconi allontana Draghi dal Colle. Ma Letta insiste
Mancano solo due settimane al fatidico voto per eleggere il nuovo presidente della Repubblica e gli animi all'interno dei partiti sono parecchio accesi. Non sono piaciute le parole usate ieri da Silvio Berlusconi a Enrico Letta. Il leader di Fi ha minacciato l'uscita dall'Esecutivo del suo gruppo, in caso di elezione al Quirinale di Mario Draghi. "Se le parole sono vere, - spiega il segretario del Pd a Repubblica - sono profondamente sbagliate. Io sono convinto che le smentirà. Lo dirò giovedì alla direzione nazionale del Pd: noi lavoriamo per trovare una intesa per una presidente o un presidente di larghe intese che non sia divisivo. Berlusconi è un capo partito, è divisivo come lo sono io, come lo è Salvini o Conte: per definizione perché siamo capi di un partito. Il capo dello Stato deve essere una figura istituzionale".
"C’è bisogno - prosegue Letta a Repubblica - di maggioranze larghe. Non credo a un governo con un margine di un voto, che va sotto su ogni provvedimento. Io invito il governo ad essere coraggioso, anche per un eventuale scostamento di bilancio che il presidente del Consiglio non ha escluso. Bisogna sostenere le famiglie e le imprese che oggi rischiano di non farcela. La preoccupazione fa parte del tempo che stiamo vivendo. Però sono state efficaci le parole di Draghi quando ha detto che la scuola deve rimanere aperta. Con la scuola chiusa i danni non li vediamo subito ma nel medio periodo. L’aumento delle disuguaglianze durante la Dad è pesantissimo".
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